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Con l'espressione "fighting the last war", Bale e Bar-On intendono dire (semplificando un po') che i detrattori della Destra radicale si concentrano sul nazismo quando il vero problema è l'islamismo. La Destra vecchio stampo, di cui fanno parte "piccole frange di veri estremisti come i neofascisti e i neonazisti rivoluzionari, i membri armati del Ku Klux Klan, gli identitari cristiani, i cittadini sovrani, gli skinhead violenti, gli antisemiti virulenti, i neo-confederati, gli odinisti razziali e i suprematisti bianchi non allineati", è contraddistinta da figure marginali che non possono mettere in discussione l'ordine esistente. Ciò premesso, esse costituiscono un comodo sacco da boxe per "le élites globaliste, per i loro portavoce mediatici e per la Sinistra" che preferiscono, per ragioni di politica identitaria, nascondere sotto il tappeto il problema ben più grave dell'islamismo. (Inoltre, questi veri estremisti non hanno una lobby.)
Bale e Bar-On (confusamente affiliati a istituzioni con nomi simili ma non correlati, come il Middlebury Institute of International Studies di Monterey e il Tecnológico de Monterrey) impostano il tono al libro nei loro ringraziamenti, dove esprimono la loro gratitudine a colleghi e amici senza però fornire dettagli perché hanno "ritenuto che fosse più prudente non menzionare altri che ci hanno offerto aiuto in vari modi". Ciò corrisponde al senso di assedio presente in Fighting the Last War a causa di ciò che gli autori definiscono "uno sforzo concertato da parte delle élites politiche ed economiche, dei media mainstream, degli accademici, delle organizzazioni di controllo di Sinistra e dei nuovi oligarchi delle Big Tech per delegittimare e demonizzare di fatto ogni oppositore dell'ideologia occidentale attualmente predominante del globalismo 'progressista', poco importa dove si collochino realmente quegli oppositori nello spettro politico".
Di conseguenza, fra coloro che ora sono accusati di appartenere alla Destra radicale figurano i sostenitori di idee centriste come "il patriottismo, il nazionalismo civico, la preservazione della sovranità nazionale, la limitazione del potere esecutivo, la libertà di espressione, la valutazione degli individui sulla base dei loro caratteri piuttosto che sulla loro razza e sul genere, il mantenimento dei tratti distintivi di particolari comunità nazionali, o il rispetto di consolidate consuetudini sociali, tradizioni o istituzioni".
E per quanto riguarda gli islamisti, essi sono i veri "membri della Destra radicale" che "non sono soltanto teocratici, totalitari e violenti (nel caso dei jihadisti), ma anche imperialisti il cui obiettivo finale è quello di conquistare il mondo intero per l'Islam". Io dubito che si possa etichettare l'islamismo come un fenomeno di Destra. Detto questo, è il momento di prestare attenzione all'eccellente analisi di Bale e Bar-On: smettere di utilizzare una strategia che ha avuto successo in passato, ma che non è più una tattica rilevante nel presente.