Dal lato positivo, Rise and Fall ripercorre meticolosamente la storia del Partito Nazionalista Sociale Siriano (PNSS), una delle organizzazioni più interessanti del Medio Oriente, attraverso i decenni, e in particolare gli anni che vanno dal 1932 al 1959, documentando i suoi colpi di scena mentre cercava di rovesciare l'ordine esistente in Libano e in Siria o di tornare a una posizione più cauta. Yonker, docente presso il Dipartimento di Studi arabi e islamici dell'Università di Tel Aviv, è fedele alla tradizione accademica germanica israeliana.
Dal lato negativo, lo studio deludente di Yonker segue quei colpi di scena senza vedere il loro significato più ampio per i due Paesi più coinvolti o per la regione circostante. Il suo libro si legge come una via di mezzo tra una cronaca medievale e un documento per studenti universitari troppo lungo. Elenchi di fatti, di membri e altri dati banali spingeranno la maggior parte dei lettori a chiedersi perché dovrebbero interessarsi del PNSS. Un brano ci informa che i candidati del Partito Nazionalista Sociale Siriano per le elezioni parlamentari libanesi del 1953 "sono stati selezionati in una riunione congiunta del Consiglio Superiore e del Consiglio dei Deputati presieduta da 'Abd al-Masih e alla quale hanno partecipato Adib Qadurra (Beirut-quarto distretto), Asad al-Ashqar (Metn), 'Abdallah Sa'adeh (Koura), Ali Halawa (Tiro) e Nadhmi Azkul (Bekaa el-Gharbi)". Yonker è talmente preso da queste minuzie da dedicare solo pochi paragrafi al tema più ampio dell'impatto duraturo del PNSS sulla politica levantina.
Tra gli altri problemi rilevati spicca un titolo fuorviante che dovrebbe invece suonare come qualcosa del genere "Ascesa e Caduta del Partito Nazionalista Sociale Siriano", poiché la storia iniziale del PNSS e non l'argomento più ampio della Grande Siria, è l'obiettivo quasi esclusivo di Yonker. Re Abdullah I di Giordania e Hafiz Assad di Siria, gli altri due principali protagonisti della Grande Siria, ricevono solo menzioni sommarie. Stranamente, Yonker non introduce né parla mai di Antun Saade, fondatore del Partito Nazionalista Sociale Siriano e personaggio dominante del suo studio. Paradossalmente, l'autore nega che l'ideologia e gli obiettivi del PNSS nel suo periodo di massimo splendore non erano, come quasi universalmente accettato, fascisti, senza offrire una spiegazione alternativa. Infine, il libro contiene troppi errori in lingua araba (um, nahna) e altri piccoli errori.