Who's Who edito dalla Publitec è una miniera d'oro di informazioni, utilizzate troppo poco dai ricercatori del Medio Oriente. Il volume biannuale desta molto interesse. Con qualcosa come 5000 biografie, esso offre un panorama unico delle elite arabofone dal Marocco all'Iraq. Le donne, ad esempio, non sono rare come si potrebbe pensare. E il ministro della Difesa siriano Mustafa Tallas mantiene la sua reputazione di più grande sbruffone del Medio Oriente e può vantare la biografia più lunga di tutto il volume (circa sei volte più lunga di quella del suo capo Hafiz al-Assad).
E abbondano anche le bizzarrie. Se la popolazione saudita ammonta a 5 milioni di abitanti, nel volume risulta essere quintuplicata rispetto a quella irachena (17 milioni). Dei 3,3 milioni di libanesi non se ne parla qui perché essi riempiono un volume intero dedicato a loro; su 8,2 milioni di somali, emergono solo 16 nomi. Inspiegabilmente, sono elencati una serie di personaggi che non sono arabi, tra cui americani, giapponesi ed europei di varie nazionalità. In alcuni casi, le informazioni più recenti sembrano non andare oltre il 1980. Naturalmente, manca qualche nome di spicco, come i politici siriani Akram Hawrani e Khalid Baqdash. Le trascrizioni dall'arabo causa bruciori di stomaco (Cherif e Sharif sono lo stesso nome). Ma questi problemi non sono altro che ciò che ci si potrebbe aspettare da un'opera di consultazione che tratta di una civiltà lontana, di una ventina di paesi molto disparati e di qualcosa come 200 milioni di individui.