Complimenti all'American Institute of Pakistan Studies, un'organizzazione che ha sede nel North-Carolina, per aver inaugurato una collana biennale che si occupa di politica interna, economia e affari esteri del Pakistan. Anche se la collana non riuscirà da sola a stimolare gli interessi americani nella Terra dei puri, essa dovrebbe col tempo offrire una fonte di informazioni facilmente accessibile e autorevole.
Il Pakistan e gli Stati Uniti sono estranei. Anzi, al contrario, come spiega Lawrence Ziring nel suo capitolo introduttivo, questi due Paesi hanno "una curiosa intimità". Tuttavia, se i governi svilupparono dei forti legami durante la guerra fredda, le due popolazioni, soprattutto quella americana, "erano per lo più ignare delle azioni dei loro governi". Con la fine della guerra fredda, quei legami sono in pericolo e Ziring ritiene che le tensioni bilaterali creino terribili problemi per Islamabad. "All'improvviso, i pakistani hanno cominciato a capire che gli Stati Uniti, finora considerati un Paese amico, potrebbero trasformarsi in un acerrimo nemico".
Il Pakistan affronta con serietà problemi importanti: le elezioni politiche del 1990, la politica economica, l'islamizzazione, gli sciiti, l'Afghanistan e la questione del Kashmir. Ma perché dedicare un capitolo alla pratica medica e ignorare la questione fondamentale delle armi nucleari? Inoltre, argomenti chiave come le relazioni avvelenate indo-pakistane per il problema del Kashmir e le tensioni regionali in seno al Pakistan sono trattati in modo spicciolo. E ancora, la collana inizia con un primo volume apprezzabile; con un po' di fortuna, i futuri volumi daranno a tali questioni l'attenzione che meritano.