La spedizione di parecchi mesi condotta dalla Marina americana in Terra Santa e guidata dal tenente di vascello William F. Lynch nel 1848 è considerata come una delle missioni più esotiche mai intraprese dalla Marina. In un periodo in cui la Marina constava di undicimila tra ufficiali e marinai e si percorrevano rotte ben conosciute, salpare per il Mar Morto, non a scopo militare ma alla ricerca di Sodoma e Gomorra, sembrava una follia. Ma la missione aveva dei seri scopi scientifici, fu compiuta in modo professionale, fornendo sino a oggi delle informazioni importanti sul fiume Giordano e sui suoi laghi associati. (Jampoler ha citato dettagliatamente il rapporto di Lynch in un articolo del 1988.)
Jampoler si diletta chiaramente a scrivere questo resoconto molto dettagliato della spedizione di Lynch, divagando intorno ad argomenti che non sono, in senso stretto, essenziali per il testo (come le infedeltà coniugali della moglie di Lynch mentre lui era in mare o il nesso fra la città di Sodoma e la reclusione di Oscar Wilde). Egli riesce a trovare in modo soddisfacente dei riferimenti, fornisce il contesto storico e quei dettagli necessari per far rivivere quel viaggio durato quasi un anno. L'attenzione dell'autore, però, è quasi esclusivamente americana, in modo che il Medio Oriente dell'epoca sembra più uno sfondo pittoresco e immutato piuttosto che un primo piano dinamico e animato. Ogni lettore che si accosterebbe a Marinai in Terra Santa per avere una visione della Palestina di un secolo e mezzo fa rimarrà deluso; questi lettori non vedranno soddisfatte le loro curiosità nemmeno nei resoconti dei partecipanti alla spedizione, compresi i due libri di Lynch e quelli di John Jenkins e Edward Montague, anch'essi membri della missione.