Nel 1975, Chaim Herzog (l'attuale presidente di Israele) fece un commento rivelatore riguardo al conflitto arabo-israeliano. "Il principale campo di battaglia è oramai il teatro dell'opinione pubblica americana". Anche se Gilboa non lo dice esplicitamente, egli, però, crede fermamente che questa dichiarazione sia vera – da qui la sua trattazione molto dettagliata che annovera quasi tutti gli studi dell'opinione pubblica americana mai condotti sulla questione degli arabi e di Israele. Egli mostra come gli americani abbiano per lungo tempo favorito la causa dello Stato ebraico. Fin dal novembre 1945, il 42 per cento di loro ha appoggiato l'idea della creazione di uno Stato ebraico; e solo il 17 per cento è stato contrario. Il picco della popolarità di Israele arrivò nel 1967; un sondaggio effettuato durante la guerra dei Sei Giorni mostrò che il 41 per cento degli intervistati simpatizzava con la causa di Israele e solo l'1 per cento con gli arabi.
Gilboa, un docente della Hebrew University di Gerusalemme, arguisce da questi dati che gli americani hanno sempre simpatizzato più con Israele che con gli arabi. In secondo luogo, gli americani approvano gli obiettivi dello Stato ebraico più di quanto approvino i suoi mezzi. In terzo luogo, con solo qualche eccezione, un calo di consensi verso Israele non ha implicato una maggiore benevolenza nei confronti degli arabi. In quarto luogo, l'opinione pubblica informata considera Israele in modo più favorevole rispetto a quanto faccia l'opinione pubblica generale. E per finire, Gilboa sostiene che il sostegno popolare americano a Israele non diminuisce col passare del tempo ma resta la base stabile di una relazione duratura.