È sorprendente notare come siano disponibili poche informazioni biografiche sui leader politici, fatta eccezione per qualche articolo pubblicato dai quotidiani o dalle riviste. Questo fa del volume di Reich un'opera di consultazione veramente originale e anche molto utile.
I parametri sono ampi estendendosi cronologicamente dalla Seconda guerra mondiale fino a oggi e spaziando dal Marocco, all'Iran, fino alla Turchia e al Sudan. Israele è presente con il maggior numero di voci – nove – seguito da Egitto e Turchia con cinque ciascuno. Mentre il Bahrein e il Qatar hanno una sola voce ognuno. Tutti [i leader] sono uomini; il più anziano (Chaim Weizman) è nato nel 1874 e il più giovane (Walid Jumblatt) nel 1949. Sessantatré biografie sono di personaggi musulmani; di questi, 57 sono sunniti, 4 sciiti e 2 ibaditi. Dei non-musulmani, 9 sono ebrei (e israeliani), 5 cristiani, 2 drusi e uno alawita.
Il curatore ha adottato la regola, probabilmente saggia, di trovare dei biografi che in genere sono bendisposti verso il personaggio di cui devono tracciare il profilo, anche se questo può portare a qualche curiosa affermazione. Mary-Jane Deeb si limita a descrivere Muammar Gheddafi come una figura "alquanto controversa". Secondo Helena Cobban, Yasser Arafat è "un uomo di parola". Tuttavia, la maggior parte dei profili sono accurati, attendibili e utili. Tra le voci degne di nota, quella su Saddam Hussein (scritta da Amatzia Baram) e quella sul defunto scià Mohammed Reza Pahlavi (a cura di Marvin Zonis).