Halliday (relazioni internazionali alla London School of Economics) ha dimostrato di essere uno dei più versatili e raffinati analisti di Medio Oriente, e questa raccolta di saggi mostra questi due tratti. I suoi argomenti spaziano dagli articoli pomposamente teorici ("La teoria liberale e il Medio Oriente") ai resoconti di viaggio ("L'Arabia Saudita del 1997: un'azienda familiare in difficoltà). Il marxismo di Halliday è sempre evidente ("Il Medio Oriente di oggi è stato plasmato, innanzitutto, dai meccanismi del capitalismo moderno) ma è stemperato dall'esperienza e dalla conoscenza. Per certi versi, è piacevole, essendo tipico dell'ala sinistra vecchio stampo che focalizza l'attenzione sull'economia piuttosto che sul sesso e la razza, chiedendo delle norme universali ed è capace di tirare fuori un sapere minuzioso e puntuale che affascina e addottrina (ad esempio, uno studio dei mercanti arabi che si sono insediati e hanno fatto fortuna a Manchester, in Gran Bretagna, nel XIX secolo). Sebbene siano ben scritti, i saggi di Brown sono complessi e forse sarebbe meglio lasciarli agli studenti che seguono i corsi di specializzazione post-laurea.