In linea di massima, quando un politico – di solito durante una conferenza stampa in cui si annoia ripetutamente a dover rispondere alla stessa domanda sulle sue opinioni – afferma di essere o non essere qualcosa, beh, lo è.
Si pensi a Richard Nixon quando nel 1973 dichiarò: "Non sono un delinquente", e poi la scandalo Watergate dimostrò che lo era. Adesso, Sarah Huckabee Sanders, vice portavoce della Casa Bianca, parlando di Donald Trump, ha mantenuto viva questa tradizione confutando ieri la testimonianza di James Comey davanti al Senato, con l'affermare che: "Posso dire in via definitiva che il presidente non è un bugiardo".
Nixon dichiara solennemente: "Non sono un delinquente". |
Nei 44 anni trascorsi da "Non sono un delinquente" a "Non è un bugiardo", diversi altri politici hanno riconosciuto inavvertitamente le loro colpe usando le stesse parole o parole simili. Ecco, un campione delle loro smentite, in ordine cronologico, dal gennaio 2010 al marzo 2017:
- "Non ho avuto rapporti sessuali con quella donna", ha detto Bill Clinton, mentendo nel gennaio 1998 sulla sua relazione sessuale con "quella donna", Monica Lewinsky.
- "Non sono un ideologo", ha dichiarato Barack Obama nel gennaio 2010, negando ciò che esattamente è.
- "Non sono l'imperatore degli Stati Uniti", ha detto Barack Obama nel febbraio 2013, lasciando intendere ciò che avrebbe voluto essere.
- "Non credo che siamo stupidi", ha affermato il segretario di Stato americano John Kerry, parlando dello stupido Piano d'azione congiunto del Gruppo 5+1, siglato con l'Iran nel novembre 2013 e riferendosi all'amministrazione Obama nel suo insieme.
- "Non sono un bullo", ha dichiarato il governatore del New Jersey Chris Christie, rispondendo alle rivelazioni secondo cui il suo staff aveva utilizzato tattiche intimidatorie.
- "Io sono un socialdemocratico", ha detto [il 14 gennaio 2014] il presidente francese François Hollande, proprio mentre annunciava una serie di spese e di tagli fiscali antisocialisti.
- "Non sento il bisogno di un George Kennan", ha affermato Barack Obama, parlando della sua grande strategia fallita che aveva molto bisogno di aiuto.
- "Non sono un bullo", ha annunciato Donald Trump, il principale candidato repubblicano alle presidenziali, quando quel termine descrive esattamente chi egli (come Chris Christie) è.
- "No, non ero tenuto in ostaggio. No, non ero seduto lì a pensare 'Oh, mio Dio, che cosa ho fatto?'. Non ero sconvolto, non ero arrabbiato, non ero avvilito", così Chris Christie ha spiegato la sua strana apparizione dietro Donald Trump, l'1 marzo 2016, mentre quest'ultimo si vantava delle sue vittorie del "super martedì".
"I suoi erano gli occhi di un uomo che ha guardato nell'abisso e l'abisso lo ha guardato". |
- "Non sto inveendo e non sto vaneggiando", ha detto Donald Trump, il nuovo presidente americano, al quarantasettesimo minuto di una conferenza stampa di 77 minuti in cui egli inveiva e vaneggiava.
- "Non sono stato coinvolto in nessun crimine", ha asserito il deputato americano Duncan Hunter (repubblicano della California), riferendosi alle spesse effettuate con la carta di credito della sua campagna elettorale per il trasporto aereo di un coniglio domestico; per l'iscrizione delle sue figlie a una competizione di danza irlandese; per l'acquisto di videogiochi per suo figlio; per interventi di ortodonzia; per un viaggio a Disneyland e un altro in Italia, in compagnia della famiglia; per riparare una porta del garage e per delle spese in negozi di alimentari e di surf e skate.
Pertanto, quando un politico nega di essere qualcosa, potete star certi che lo è.