Credere a Khamenei e ad Assad? Io no

Qualcun altro ha notato la somiglianza di due importanti titoli delle principali notizie di oggi sul Medio Oriente, ossia la telefonata intercorsa tra il presidente americano e quello iraniano e l'approvazione della Risoluzione 2118 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che chiede la "distruzione rapida" delle armi chimiche siriane? In entrambi i casi:

• Un tiranno da lungo tempo al potere (Ali Khamenei, Bashar al-Assad) si mette in contatto con l'Occidente.
• Questi tiranni si ostinano a parlare di riforme manifeste (un sorridente Hassan Rohani, Assad che ammette di avere armi chimiche e che si dice d'accordo a consegnarle).
• "Chi noi, le armi di distruzione di massa?" si domandano. "Non siamo per niente interessati ad esse".

La Suprema guida Ali Khamenei (a sinistra) con il presidente Hassan Rohani. Non dimentichiamo chi comanda a Teheran.

Consideratemi scettico. In parte, perché ho imparato nel corso dei decenni che il pessimismo è un'ottima cosa per la carriera di un analista che si occupa di Medio Oriente. In parte, perché il governo iraniano e quello siriano hanno mostrato una tale dedizione alla proliferazione delle armi di distruzione di massa che è pressoché inconcepibile l'ipotesi che entrambi le distruggeranno volontariamente.

Spero solo che il governo americano e anche gli altri governi non cadano preda delle manipolazioni e dei ritardi. Ma con l'attuale inquilino della Casa Bianca, probabilmente accadrà questo, soprattutto nel caso iraniano.