Un recente sondaggio di opinione ha chiesto a un campione di americani: "Qual è oggi la minaccia terroristica più grande per gli Stati Uniti: i musulmani radicali, il Tea Party, i gruppi miliziani locali, il movimento di protesta Occupy Wall Street o altri estremisti politici o religiosi?
Come risposta, il 51 per cento dei probabili elettori ravvisa negli islamisti la minaccia terroristica più grande, con gli oppositori di Obama che contribuiscono con il 75 per cento e i suoi sostenitori con il 29 per cento. Secondo questa indagine demoscopica, "con una maggioranza schiacciante, i conservatori vedono nei musulmani radicali la minaccia terroristica più grande. I liberali si dividono equamente tra i musulmani radicali e il Tea Party".
Gli altri gruppi chiamati in causa sono molto indietro in questo sondaggio: il Tea Party è stato indicato dal 13 per cento degli intervistati; vari estremisti politici e religiosi sono considerati una minaccia da un altro 13 per cento; i gruppi miliziani locali dal 6 per cento; e il movimento Occupy Wall Street dal 2 per cento. Il 15 per cento degli intervistati non ha fornito nessuna risposta o si è detto indeciso.
Aspetti tecnici: sono stati intervistati un migliaio di americani; il sondaggio telefonico nazionale di Rasmussen Reports è stato condotto il 22-23 giugno 2013; il margine di errore del campionamento è compreso tra +/- 3 punti percentuali con un intervallo di confidenza al 95 per cento; il lavoro è stato svolto da Pulse Opinion Research, LLC.
Commenti: 1) La percentuale sorprendentemente elevata del 51 per cento conferma la mia analisi dal titolo "Imparare dagli omicidi di Boston", pubblicata in seguito all'attentato alla maratona di Boston, in cui ho scritto: "Ogni atto di aggressione musulmana contro i non musulmani, sia esso violento o culturale, recluta un maggior numero di attivisti a favore della causa anti-jihad, porta più voti ai partiti riottosi, mobilita più manifestanti ai cortei contro l'immigrazione e più donatori alle cause anti-islamiste". E ovviamente ciò aumenta anche il numero di elettori che esprime nei sondaggi la propria preoccupazione riguardo alla violenza islamista.
2) Tali preoccupazioni iniziano con la violenza islamista e poi si evolvono in un cruccio più ampio che riguarda l'Islam, come ho illustrato nello stesso articolo rilevando che in Francia e in Germania schiaccianti maggioranze, con percentuali che oscillano tra il 56 e l'86 per cento, si preoccupano per i valori islamici, per l'intolleranza, il fanatismo e per la misoginia islamici.
Aggiornamento del 28 giugno 2013: Un certo numero di lettori fa notare che ho dato troppa importanza a quel 51 per cento, forse eccessivamente, specie se si considerano le opzioni del sondaggio (Tea Party, Occupy Wall Street, etc.). Questi lettori hanno ragione. Il Tea Party, ad esempio, non ha mai partecipato ad attività violente. Pertanto, come può essere considerato un pericolo terrorista?