Il semisuccesso conseguito dal 23enne Umar Farouk Abdulmutallab nell'innescare un esplosivo il giorno di Natale dovrebbe aprire gli occhi dell'opinione pubblica americana sul deplorevole stato del controterrorismo otto anni dopo gli attentati dell'11 settembre.
Umar Farouk Abdulmutallab, 23 anni, è uno dei più privilegiati giovani della Nigeria. |
Il padre di Umar Farouk, Umaru Abdulmutallab, ex-presidente della First Bank of Nigeria, e uno dei più importanti uomini d'affari del suo Paese, di recente si è recato all'ambasciata Usa di Abuja per denunciare «le idee radicali e i contatti con gli estremisti» di suo figlio, inducendo la burocrazia statunitense a inserire il ragazzo in una lista di sospetti terroristi che ha circa 550.000 nomi, il TSDB (Terrorist Screening Data Base). Ma non lo hanno inserito nella lista di circa 15.000 persone che devono essere sottoposte a ulteriori controlli, e men che meno nella "no-fly list" contenente circa 4.000 nominativi, che non sono autorizzati a volare negli Stati Uniti. Né hanno revocato ad Abdulmutallab il visto turistico di due anni per poter recarsi anche più volte negli Usa. E nemmeno uno sceriffo dell'aria lo ha accompagnato al suo volo. Malgrado questi molteplici fallimenti, Janet Napolitano, ministro della Sicurezza interna degli Stati Uniti ha asserito che il sistema di sicurezza «ha funzionato davvero e bene» a Detroit. Questa miopia accresce le mie preoccupazioni riguardo al modo in cui si fa rispettare la legge negli Usa. Di fatto, se il sistema avesse funzionato, Abdulmutallab non sarebbe mai salito sull'aeromobile, e men che meno avrebbe innescato un ordigno esplosivo.
Abdulmutallab che viene portato via dal volo 253 della Northwest Airlines il 25 dicembre. |
Più diletto potrebbe seguire, riporta il New York Times: «I passeggeri che si recheranno all'estero si limiteranno a portare con sé a bordo un solo bagaglio a mano. (…) Su un volo, in partenza dall'aeroporto di Newark, gli assistenti di volo terranno le luci della cabina accese per l'intero viaggio invece di smorzarle per il decollo e l'atterraggio. (…) Tutti i bagagli a mano verrebbero ispezionati ai posti di controllo di sicurezza e poi nuovamente all'imbarco. (…) In pratica, le restrizioni implicano che i passeggeri dei voli che durano 90 minuti o anche meno non potrebbero molto probabilmente lasciare affatto i loro posti».
Come si domanda tristemente Phyllis Chesler: «Saremo tutti sottoposti a controlli della biancheria intima prima di imbarcarci sui nostri voli? Se sarà così, Al-Qaeda ben presto nasconderà degli esplosivi nelle cavità del corpo. Saremo tutti sottoposti a controlli anche lì?» In altre parole, poiché le agenzie di sicurezza Usa si rifiutano di prendere la saggia precauzione di concentrare le loro risorse sul piccolo target pool di sospetti, vale a dire i musulmani, circa l'1 per cento della popolazione, centinaia di milioni di passeggeri devono sopportare l'onere di costi aggiuntivi, di disagi e della perdita della privacy. Lo sventato attentato di Detroit invalida diversi aforismi che ho affinato nel corso degli ultimi anni. Nell'ordine: «Se le forze dell'ordine Usa avessero prestato agli attentatori dell'11 settembre quell'attenzione che da allora hanno prestato al controterrorismo, l'11 settembre non avrebbe mai avuto luogo». «Se l'Improvvisa sindrome da jihad insorta in individui isolati resta al di là delle capacità delle istituzioni americane di fermarla (vale a dire il cecchino di Fort Hood dello scorso mese), i terroristi legati ad Al-Qaeda sono invece sotto sorveglianza». «Le autorità governative tengono il terrorismo sotto controllo, pertanto noi analisti liberi professionisti possiamo invece focalizzare l'attenzione sulle forme non-violente dell'Islam radicale conosciuto in vario modo come "jihad invisibile", "sharia strisciante", "islamismo rispettoso della legge" o "islamismo 2.0"».
L'incidente della Northwest Airlines mi riporta indietro all'11 settembre quando scrissi un'amara analisi su come il governo Usa sia «tristemente venuto meno al sommo dovere di proteggere i cittadini americani dal male». Quel fallimento continua. Che dimensione deve assumere un disastro per incoraggiare un serio approccio al controterrorismo?