Nella mia column "Convertiti prima all'Islam poi al terrorismo jihadista" ho approfondito la questione dei conversi all'Islam che si dedicano ad attività terroristiche. Per problemi di spazio sono stato costretto a fornire esigue informazioni e in questo articolo aggiungerò e mi soffermerò su tre punti: 1) fornire i nomi dei conversi ritenuti sospetti, che sono stati arrestati oppure incriminati per terrorismo, ma che non sono ancora entrati in azione oppure non sono stati condannati per aver commesso il reato; 2) riesaminare la faccenda dei jihadisti che sono dei terroristi; 3) sintetizzare il contenuto di un rapporto redatto dall'intelligence francese sui conversi all'Islam.
Riguardo al primo punto, la lista di nomi fornita ieri includeva quei conversi che hanno partecipato ad attività terroristiche oppure che sono stati condannati per terrorismo. Qui di seguito i nomi di molti altri conversi che non si trovano ancora nelle suddette situazioni:
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Australia. David Hicks, accusato di far parte di Lashkar-i Tayyiba. Shane Kent, capelli rossi, carnagione chiara, un ex-musicista rock addestrato in un campo di terroristi afgano, era uno dei 17 sospetti terroristi posti in stato di fermo nel novembre scorso. Joseph Terrence Thomas, accusato di connivenza con Al-Qaeda e di finanziare questa organizzazione.
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Francia. Willie Virgile Brigitte, accusato di essere un membro di Al-Qaeda e di complicità coi Talebani nell'assassinio del leader afgano Ahmed Shah Massoud. Jérôme Courtailler (fratello di David), arrestato insieme ad altri due conversi francesi, Johann Bonté e Jean-Marc Grandvisir, per aver preso parte alla macchinazione volta a perpetrare un attentato dinamitardo contro l'ambasciata americana a Parigi. Lionel Dumont, ritenuto colpevole di diversi attacchi terroristici, incluso quello connesso a un summit del G7, nel 1996.
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Germania. Michael Christian Ganczarski, fermato in Francia per sospetti legami con Al-Qaeda e coinvolto in un attentato in Tunisia risalente al 2002.
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Svizzera. Albert Friedrich Armand Huber, indicato come un sospetto terrorista da parte del governo statunitense.
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Stati Uniti. Adam Gadahn, indagato per "possibili minacce terroristiche" contro gli Stati Uniti. Sono dei conversi tre dei quattro membri della Jam'iyyat Ul-Islam Is-Saheeh, accusati di aver pianificato una strage nella zona di Los Angeles. Jose Padilla, accusato di voler "confezionare un'improvvisata bomba sporca" o un dispositivo a dispersione radiologica. Rafiq Sabir, Tarik Shah e Mahmud Faruq Brent, tre membri di un presunto gruppo, sono accusati di aver prestato giuramento ad Al-Qaeda. La lista di coloro che non sono stati incriminati, pur avendo partecipato, all'attentato del 1993 al World Trade Center annovera i nominativi di due conversi americani islamisti di punta come Siraj Wahhaj e Bilal Phillips e quelli di una serie di conversi di minor importanza (Jack Hamrick, John Kinard, Frank Ramos, Kelvin Smith, Richard Smith).
Inoltre, Charles J. Bishop (vero cognome: Bishara) era un adolescente che fece schiantare un piccolo aereo da turismo contro un piccolo grattacielo di Tampa dopo aver scritto un messaggio prima di suicidarsi in cui professava la sua ammirazione per Osama bin Laden e per i dirottatori dell'11 settembre. Ma non è stato provato che Bishop si fosse convertito all'Islam.
Per ciò che concerne il secondo punto da me preso in esame, parecchi conversi si dedicano al jihad in luoghi come l'Afghanistan, la Bosnia, la Cecenia e il Kashmir, in genere agendo più da soldati che da terroristi. (Al contrario, coloro che si recano in Iraq o nell'Autorità palestinese sono dei terroristi veri e propri.) Secondo Bob Blitzer, che nel 1994 diresse la prima squadra dell'FBI che si è occupata di terrorismo islamico, asserisce che "solo negli anni Novanta tra i mille e duemila jihadisti lasciarono l'America".
Tra gli americani più famosi che rientrano in questa categoria spiccano John Walker Lindh, condannato a 20 di prigione per i servizi resi ai Talebani e per trasporto di armi; Earnest James Ujaama, condannato a 2 anni per aver cospirato di fornire beni e servizi ai Talebani; diversi altri membri del "Portland Seven" (Jeffrey Leon Battle, Patrice Lumumba Ford, October Lewis), condannati fino a 18 anni di carcere per aver cercato di fornire il loro aiuto ai Talebani; e Aukai Collins, autore di My Jihad, un libro di memorie. Tra gli altri soldati jihadisti emergono i nomi di Hiram Torres, morto in Afghanistan; Cleven Raphael Holt, che andò a combattere in Bosnia; e un misterioso giovane converso nero di Atlanta conosciuto col nome di Jibreel al-Amreeke, ucciso mentre combatteva l'esercito indiano in Kashmir. Tra i conversi di altre nazionalità che si sono uniti al jihad c'è il tedesco Thomas Fischer, morto mentre combatteva in Cecenia.
Riguardo il terzo punto, poco dopo gli attentati di Londra del luglio scorso, nell'articolo titolato "Les conversions à l'Islam radical inquiètent la police français" (Le conversioni all'Islam inquietano la polizia francese) Le Monde riferì di uno studio riguardante i conversi effettuato dal servizio di intelligence Renseignements généraux (RG). Prendendo in considerazione i 1.610 conversi francesi, questo studio non traccia un profilo tipico del converso. Ciò che dice è che un terzo di loro è costituito da persone note alle forze dell'ordine e che il 10% di costoro si è convertito in prigione. L'83% dei conversi è di sesso maschile e ha un'età media di 32 anni. Lo studio dell'RG rileva che circa il 13% "si è convertito per motivi socio-economici" spesso per migliorare i rapporti commerciali con la comunità musulmana; eppure oltre la metà di essi è disoccupata. Tabligh Jamaat e i wahhabiti hanno rispettivamente convertito il 28 e il 23% dei francesi all'Islam, il 44% dei conversi è islamista e il 3% è sospettato di "appartenere o di essere orbitato intorno al movimento islamista violento".
In definitiva, ripeto le conclusioni da me tratte nella column di ieri: con la conversione all'Islam aumentano in modo considerevole le probabilità che una persona sia implicata in attività terroristiche.