Il modo in cui gli autori si occupano della politica dello Yemen meridionale riporta alla mente l'analisi sovietica dell'Afghanistan dal 1979; entrambi i testi si basano su eufemismi (come "la trasformazione socialista" del sottotitolo), tutti e due danno importanza al progresso statistico e sostituiscono l'intenzione alla realtà. Non si potrebbe mai capire dal linguaggio allegro e ottimista del libro ("La politica sociale nella RDPY (…) s'identifica direttamente con gli obiettivi dello Stato di trasformare la società da tribale, feudale e coloniale a socialista e sovrana") proprio ciò che è diventato negli ultimi vent'anni un miserabile e oppresso paese come lo Yemen meridionale. Nemmeno il tono misurato del volume ("I temi gemelli dell'anti-imperialismo e della rivoluzione sociale dominano la politica estera della RDPY contemporanea") rivela come il governo abbia trasformato, di fatto, il paese in una colonia dell'Urss.
Come se questi difetti non fossero abbastanza, gli autori hanno la sfacciataggine di lamentarsi che altre analisi occidentali "stravolgono la complessità e le dinamiche interne della società e della politica dello Yemen meridionale". Non si deve prendere in parola gli Ismael: se si vuole conoscere il paese, si legga l'ottimo libro di Robert W. Stookey, South Yemen: A Marxist Republic in Arabia, pubblicato nel 1992.