Nonostante il titolo e l'editore questa è un'altra narrazione noiosa sui modelli lavorativi nel Golfo Persico, ma è un resoconto ben scritto, perspicace e di prima mano sulla vita di chi espatria in Arabia Saudita. Forse, più preziose sono le descrizioni dettagliate di molti fenomeni che altrimenti passerebbero inosservati: un indice di produttività delle principali nazionalità che lavorano in Arabia Saudita (in cima gli americani con un 1, seguiti dagli europei con 1,25, gli indonesiani con 2, e per finire gli indiani e i cittadini dello Sri Lanka con 4); un'occhiata ai meccanismi sorprendenti di una ditta saudita; un esame complessivo delle condizioni di vita degli stranieri e il contrasto significativo tra i motivi familiari che spingono i nativi del Terzo Mondo a lavorare in Arabia Saudita e gli obiettivi ben più egoistici degli occidentali.