Kepel direttore di ricerca presso il prestigioso Cnrs di Parigi e beniamino dei media francesi, osserva qui lo sviluppo dell'Islam negli Stati Uniti, Gran Bretagna e in Francia. In ogni Paese, egli rileva che l'Islam prospera nel contesto di una percepita "cittadinanza negata" che conduce chi è svantaggiato a far valere le proprie rivendicazioni sociali e politiche attraverso una formula religiosa. Così l'Islam è "al centro" dei tentativi degli afro-americani di trovare un posto nella società più ampia e ha pressappoco la stessa funzione per gli immigrati in Gran Bretagna e in Francia.
Sebbene Kepel sia un ricercatore abile, la singolare teoria da lui formulata lo porta a nutrire l'idea strana di non lasciare che niente ostacoli di comprendere il fenomeno che lui cerca di spiegare. Nella sua analisi degli Stati Uniti, ad esempio, la sua insistenza a vedere l'Islam come un fenomeno nero lo induce a 1) ignorare del tutto i più numerosi immigrati musulmani e 2) a trasformare la Nazione dell'Islam in un movimento molto più importante di quello che realmente è. (Lui lo considera "un importante contributo all'espansione mondiale dell'Islam alla fine del XX secolo" come pure "un sintomo della disintegrazione del sistema sociale degli Stati Uniti".)
Peggio ancora, Kepel commette degli errori assurdi sia di fatto (Gheddafi ha prestato a Louis Farrakhan 5 miliardi di dollari negli anni Settanta) che concettuali (gli accessi anti-ebraici della Nazione dell'Islam derivano da "un processo di costruzione comunitaria" piuttosto che dall'antisemitismo).