Le acrobazie diplomatiche dell'amministrazione Obama sulla Siria delle ultime tre settimane dimostrano che il presidente e il suo team hanno fatto un passo più lungo della loro gamba e che sono dei dilettanti nel gioco micidiale della guerra e della pace. (C'è da domandarsi se sia Valerie Jarrett a prendere le decisioni chiave, in questo e in molti altri casi).
Notate la differenza? La folla saluta Obama a Berlino, nel 2008. |
Passando dalla trappola che si è autoimposta (parlando di una "linea rossa") alla crisi che si è autoinflitta (la necessità di ottenere l'approvazione del Congresso), l'amministrazione Usa erode la credibilità del governo e aumenta i pericoli cui devono far fronte gli americani. I nemici degli Stati Uniti, i loro alleati e la stessa civiltà moderna andranno in aiuto a questa ignominiosa performance e acquisteranno forza.
E la folla accorsa a Berlino per Obama, nel 2013. |
Che Obama sembra spinto a difendere il suo onore e la credibilità, a prescindere dalle conseguenze, rende quest'episodio particolarmente fastidioso. Un grande Paese è condizionato dall'ego di un piccolo uomo.
In breve, gli americani cominciano finalmente a vedere le conseguenze di aver eletto – confermando poi un suo secondo mandato – come inquilino della Casa Bianca, quello che è senza dubbio il peggior politico dei nostri tempi, conseguenze che saranno più evidenti solo negli anni a venire.