Un tribunale egiziano ha oggi condannato a morte 529 persone per aver ucciso un poliziotto. Notizie come questa meritano una riflessione.
Il maresciallo Abdel Fattah el-Sissi, l'uomo forte dell'Egitto. |
È necessario trattare in maniera così dura gli islamisti per reprimere questo movimento totalitario, vanificando i loro tentativi di applicare la legge islamica, tenendoli fuori dalle principali istituzioni, escludendo perfino i loro partiti dal processo democratico. Ma il giro di vite extralegale del maresciallo Abdel Fattah el-Sissi contro gli islamisti probabilmente avrà l'effetto inverso e aiuterà la causa islamista facendole guadagnare ampie simpatie. E anche se la sentenza assurda di oggi sarà ribaltata in appello, Sissi e altri come lui stanno facendo dei danni reali.
In questo momento Sissi è sulla cresta dell'onda, con incredibili indici di gradimento, ma egli sembra impreparato a governare l'Egitto come lo fu sessant'anni fa un altro militare: Gamal Abdul Nasser. Due fattori in particolare – la sconfortante economia e l'ostilità tra i pro e gli anti-islamisti – potranno inesorabilmente far cadere Sissi. Quando ciò accadrà, gli islamisti trarranno beneficio dalla sua incompetenza così come Sissi ha sfruttato i fallimenti di Mohamed Morsi. Il ciclo continua, il paese rimane sempre più indietro, e il precipizio si profila all'orizzonte.
Più in generale, poiché il previsto fallimento egiziano nella soppressione dell'islamismo avrà delle ripercussioni mondiali, gli errori di Sissi danneggeranno la causa anti-islamista non solo nel proprio paese, ma a livello internazionale. In questi giorni la posta in Egitto è davvero alta.