È un'utile regola pratica che quando un politico – di solito, nel corso di una conferenza stampa, dove è ripetutamente infastidito a causa della stessa domanda postagli su ciò che lui pensa – dice di essere o non essere qualcosa, beh, in realtà, lo è. Richard Nixon pose la regola aurea nel 1973 asserendo "Non sono un imbroglione", quando invece l'affare Watergate mostrò che lo era.
Esempi recenti di questo fenomeno ne fanno una regola assoluta:
- "Non credo che siamo stupidi": è ciò che ha detto il segretario di Stato John Kerry, parlando dello stupido piano d'azione comune siglato con l'Iran, nel novembre 2013, dal cosiddetto gruppo dei 5+1, e riferendosi all'amministrazione Obama nel suo insieme.
- "Non sono un prepotente": ha asserito Chris Christie, il governatore dello stato del New Jersey, rispondendo il 9 gennaio alle rivelazioni secondo le quali il suo staff di collaboratori ha utilizzato maniere e metodi da veri prepotenti.
- "Sono un socialdemocratico": ha chiosato il presidente francese François Hollande il 14 gennaio, proprio mentre annunciava una serie di sgravi fiscali e di tagli alla spesa pubblica da considerarsi antisocialisti.
Il presidente francese François Hollande durante la conferenza stampa annuale all'Eliseo. |