Un sondaggio condotto in sette paesi a maggioranza musulmana (Tunisia, Egitto, Libano, Turchia, Arabia Saudita, Iraq e Pakistan) rileva che una mediana del 10 per cento di intervistati preferisce vedere che in pubblico le donne indossino il niqab o il burqa. Le percentuali di ogni paese variano enormemente, e oscillano da un 74 per cento di chi è a favore di questi due indumenti, in Arabia Saudita, a un 35 per cento in Pakistan, un 3 per cento in Libano, fino a un 2 per cento in Turchia.
La donna che indossa il velo come nell'immagine 4, i cui capelli e orecchie sono coperti da un amira, è di gran lunga considerata quella vestita in modo più appropriato per apparire in pubblico, ottenendo il 44 per cento delle preferenze, seguita a una certa distanza dalla donna ritratta nell'immagine 5 che indossa l'hijab, il foulard più leggero, con il 12 per cento di consensi. La donna che non indossa il velo e si mostra a capo scoperto, ha ottenuto un misero 4 per cento di preferenze.
Dettagli tecnici: Agli intervistati sono state mostrate sei immagini di donne che indossano veli differenti e gli è stato chiesto: "Quale di queste immagini femminile è più appropriata per apparire in un luogo pubblico?" I dati sono tratti dalle pp.54-55 di "Il luogo di nascita della Primavera araba: valori e impressioni dell'opinione pubblica tunisina in una prospettiva comparata", uno studio condotto dall'Institute for Social Research dell'Università del Michigan e pubblicato il 5 dicembre 2013. Jacob Poushter del Pew Global Attitudes Project riformula visualmente le cifre nella forma qui mostrata. Le dimensioni del campione variano da paese a paese tra i 2000 e i 3500. Il sondaggio è stato condotto tra il gennaio 2011 e il giugno 2013.
Commenti:
Manifestanti semi-nude che indossano il niqab: nel 2010 a Parigi hanno ottenuto l'attenzione che cercavano. |
2) Usare una mediana piuttosto che una media non fa alcuna differenza nel caso del combinato consenso al niqab e al burqa; se fossero state utilizzate le medie, questo consenso sarebbe stato altresì del 10 per cento. Tuttavia, nel caso delle donne che non indossano il velo, questo farebbe una sostanziale differenza, portando il sostegno dal 4 per cento al 15,5, per cento, o quasi quattro volte tanto.
3) Lo studio dell'Università del Michigan da questi risultati arguisce che
Sarebbe difficile collegare in generale il modo di vestire delle donne al livello di sviluppo e modernità di un paese. L'Arabia Saudita, che è economicamente più sviluppata, è più conservatrice per quanto riguarda l'abbigliamento femminile. Piuttosto, ciò riflette gli orientamenti di un paese verso i valori progressisti come pure il livello di libertà di cui gode una popolazione. In Libano, Tunisia e in Turchia, dove la gente tende a essere meno conservatrice rispetto agli altri quattro paesi, lo stile di abbigliamento preferibile per le donne tende altresì a essere meno conservatore rispetto agli altri quattro paesi.
Sono d'accordo, salvo che l'Arabia Saudita non può essere considerata moderna, ma solo ricca. In parole povere, quando si tratta di abbigliamento femminile da indossare in pubblico, ciò che conta sono i valori e non la ricchezza. In altre parole, l'occidentalizzazione fa parte integrante della modernizzazione, che si tratti della democrazia, di Beethoven o di donne che non indossano il velo.