Ecco un importante interrogativo posto oggi da Steve Coll:
La contro-rivoluzione dell'Egitto motiverà l'esercito turco frammentato e apertamente laico – che un tempo dominava la politica del Paese, attraverso i golpe – a riorganizzarsi e lo spingerà a riaffermarsi? E se le forze armate turche tentassero di farlo, ci riuscirebbero? (…) I recenti avvenimenti in Egitto invoglieranno di certo gli eredi di Atatürk che militano nelle file dell'opposizione.
Il premier Recep Tayyip Erdogan (a sinistra) e il suo capo di Stato Maggiore, il generale Necdet Özel, appena nominato il 31 luglio 2011. |
Questa è la mia opinione: visto come gli alti ufficiali turchi si sono sottoposti docilmente al controllo dell'Akp e hanno consentito che molti dei propri membri finissero in carcere, al momento, è difficile immaginare che troveranno il coraggio di sfidare Erdogan e compagni.
Pertanto, se ci dovesse essere una ribellione, sarebbe più probabile che a insorgere non fossero i generali – autori di tutti i precedenti colpi di Stato della Turchia – ma alcuni degli scontenti colonnelli stufi delle reazioni passive dei loro superiori alla dominazione islamista e incoraggiati dall'azione audace del generale Sissi in Egitto.
Nel complesso, credo che non sarà così. Gli ufficiali turchi probabilmente non si ribelleranno a causa di quanto accaduto in Egitto. Ma i politici islamisti del Paese, che non possono dare per scontato questo, forse procederanno con maggiore cautela.
Aggiornamento dell'1 agosto 2013: Il tentativo dell'Akp di evitare i golpe militari è culminato oggi nell'approvazione da parte del presidente Abdullah Gül di un emendamento all'art. 35 del Codice di Servizio interno delle Forze Armate che autorizzava un intervento militare in caso di violazione dei principi della Repubblica di Turchia.