La distruzione islamista in corso a Timbuctu (che include l'episodio della devastazione della tomba di Sidi Mahmoud morto nel 955[dell'egira] e delle porte della moschea di Sidi Yahya, costruita nel 1400) suscita una domanda: Che cosa c'è nell'Islam che così spesso fa ribellare i suoi adepti contro il proprio patrimonio? Si consideri qualche esempio:
Le porte della moschea di Sidi Yahya, costruita nel 1400, che dovevano aprirsi solo alla fine dei tempi, fatte a pezzi oggi dagli islamisti. |
- La distruzione dei templi indù nell'India medievale.
- I Mamelucchi che hanno utilizzato la Grande Sfinge dell'Egitto come luogo per le esercitazioni di tiro al bersaglio e la Grande Piramide come cava [per altri monumenti].
- La distruzione turca delle chiese di Cipro del Nord dal 1974.
- La devastazione saudita delle antichità della Mecca, negli anni Novanta.
- La devastazione palestinese della Tomba di Giuseppe, nel 2000.
- La distruzione talebana delle statue dei Buddha di Bamyan, nel 2001.
- L'attentato di al-Qaeda contro la sinagoga di Ghriba in Tunisia, nel 2002.
- Il saccheggio dei musei, delle biblioteche e degli archivi iracheni, nel 2003.
- La devastazione in Malesia di uno storico tempio indù, nel 2006.
- La distruzione dell'Istituto d'Egitto, nel 2011.
Inoltre, alcune intenzioni di distruggere delle antichità (Khomeini contemplava di radere al suolo Persepoli, un gran mufti dell'Egitto ha vietato di esporre le statue) potrebbero ancora essere realizzate. (Tuttavia, la storia dei musulmani che hanno bruciato l'antica Biblioteca di Alessandria sembra apocrifa.)
Anche se questi esempi riguardano gli artefatti musulmani e non, le motivazioni sono però diverse in entrambi i casi: eliminare le vestigia degli infedeli sancisce la superiorità dell'Islam, mentre distruggere quelle musulmane afferma la superiorità dell'islamismo. In entrambi i casi, il motivo è folle e le conseguenze sono, storicamente parlando, tragiche.
Islamisti mentre distruggono un antico santuario a Timbuctu. |