Riflessioni su un aereo militare turco abbattuto dalla contraerea siriana

Sembra che ci sia un accordo sui fatti fondamentali: un caccia F-4 ha violato lo spazio aereo della Siria e l'esercito lo ha abbattuto nelle sue acque territoriali. Inoltre, è pacifico che il governo turco guidato dall'Akp abbia offerto per mesi rifugio alle forze di opposizione siriane, fornendo loro anche armi, in quella che è una guerra civile in Siria fra una tirannia brutale e orribile e un'opposizione sempre più islamista. La leadership turca, pur ammettendo che il proprio aereo abbia violato lo spazio aereo siriano, tuona rappresaglie. Il governo siriano ha fatto del proprio meglio per contenere la rabbia turca.

Un F-4 turco.

I Paesi occidentali come dovrebbero reagire a questa crisi fra Ankara e Damasco, una crisi che potrebbe sfociare in una guerra fra due stati? Più in particolare, cosa succederebbe se la Repubblica di Turchia invocasse l'articolo 5 del Trattato della Nato, che nel caso di "un attacco armato contro una [parte] o più di esse (…) sarà considerato come un attacco diretto contro tutte le parti, e di conseguenza convengono che se un tale attacco si producesse, ciascuna di esse (…) assisterà la parte o le parti attaccate intraprendendo (…) l'azione che giudicherà necessaria, compreso l'uso delle forze armate"?

Poiché entrambe le parti coinvolte nel conflitto siriano rappresentano delle alternative spaventose, io ritengo che i governi occidentali dovrebbero rimanerne fuori. Continuo a dire questo, insistendo fortemente, finché dura questa crisi. L'Occidente non ha alcun interesse a sostenere un aggressivo governo turco; al contrario, deve inviare a Erdogan & Co un chiaro segnale di rifiuto della loro politica estera bellicosa e semi-canaglia. Per quanto riguarda l'articolo 5, in tal caso è inefficace, un po' per la recente storia dell'aggressione turca contro la Siria, che è culminata nell'intrusione dell'aereo da combattimento. Lo dico ancora una volta, bisogna rimanerne fuori.