Due premesse modellano la mia politica americana preferita verso Israele.
Truman e Ben Gurion, con Abba Eban in mezzo a loro: Dove tutto è cominciato. |
In modo positivo, a giudicare da criteri come i voti delle Nazioni Unite, il commercio bilaterale, la cooperazione d'intelligence, l'alleanza militare, l'influenza intellettuale, i legami religiosi, i valori condivisi, il legame tra gli Usa e Israele è senza dubbio quello più stretto al mondo, che lo rende quello che io definisco "il legame di parentela della politica internazionale". Un sintomo rivelatore: i due Paesi riescono a malapena a trattenersi dall'interferire negli affari reciproci.
Insieme, questi punti negativi e positivi evidenziano una ovvia conclusione politica: cooperare, cercare una sinergia, lavorare per il raggiungimento degli obiettivi comuni. Al contrario di Obama, è necessario evitare la luce del giorno tra le leadership. Occorre affrontare le divergenze con discrezione ed efficacia. Bisogna annunciare a tutti che i due governi sono d'accordo sui fondamentali e che non saranno divisi.
Se si provasse a fare questo, i problemi esistenti, dall'attività di proliferazione nucleare iraniana fino agli sconvolgimenti arabi, cominceranno a sembrare meno spaventosi.