La Turchia e l'Iran sono due dei Paesi mediorientali più estesi, più centrali, più evoluti e più influenti; e i loro governi hanno una storia di rivalità che risale ai tempi degli imperi ottomano [per i turchi] e safavide [per l'Iran] e, di recente, agli anni Novanta del secolo scorso. L'ultimo decennio, tuttavia, è stato un periodo di ottimi rapporti poiché entrambi i Paesi hanno sperimentato l'islamismo.
Io però ritengo che le tensioni tra questi due pesi massimi della regione [mediorientale] siano in aumento e prevedo che questo stato di cose continuerà per arrivare a chi sa quale punto estremo. Quest'articolo del blog rileva in ordine cronologico inverso alcuni degli sviluppi più interessanti nelle loro relazioni.
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Hezbollah: Il 30 aprile scorso, Süddeutsche Zeitung ha citato dei diplomatici occidentali asserendo che le autorità turche avevano fermato a Kilis, nei pressi del confine turco con la Siria, un camion contenente un grosso carico di armi destinato a Hezbollah. (4 agosto 2011)
La Siria: Il 31 marzo scorso, Ankara ha informato il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite del sequestro di un carico di armi, registrato come "pezzi di ricambio per auto", che gli iraniani stavano cercando di esportare a bordo di un aereo diretto in Siria.
Più in generale, l'ex-spia della Cia che si fa passare per Reza Khalili osserva come i due regimi abbiano reagito in modo differente all'insurrezione siriana contro Bashar al-Assad: "le proteste in corso in Siria preoccupano la leadership iraniana. La sopravvivenza del dittatore siriano, Bashar al-Assad, è essenziale per il regime dittatoriale islamico di Teheran perché la Siria rappresenta la vera porta per l'espansione del potere iraniano in Medio Oriente e per le sue politiche estremiste contro Israele e gli Stati Uniti". Di contro, "la vicina Turchia ha denunciato i massacri siriani. Migliaia di abitanti terrorizzati provenienti dalle zone settentrionali della Siria trovano rifugio in Turchia".
Khalili riferisce che
Un recente articolo pubblicato sul settimanale Sobh'eh Sadegh, uno degli sbocchi mediatici della Guardia rivoluzionaria iraniana, ha severamente messo in guardia la Turchia contro la posizione assunta da quest'ultima sulla Siria, mettendo in rilievo che l'Iran sta decisamente dalla parte del regime di Assad. L'articolo, titolato "La grave presa di posizione di fronte agli avvenimenti siriani" ha messo in guardia sul fatto che "se i funzionari turchi dovessero perseverare nel tenere un comportamento contraddittorio e se continuassero a seguire la strada attuale, sicuramente ne deriveranno dei problemi seri. Saremo costretti a dover scegliere tra la Turchia e la Siria. Le giustificazioni addotte dalla Siria per motivare il fatto di difendersi con percezioni ideologiche speculari influenzerebbero l'Iran a scegliere di stare dalla parte di Damasco".