Il titolo di questo nuovo pezzo [del mio blog] deriva da un articolo da me scritto quasi venticinque anni fa, nel febbraio 1987, che esamina le possibili conseguenze – sul piano delle divisioni religiose – della morte di Hafez al-Assad. Anche se all'epoca il dittatore era cagionevole di salute, egli è vissuto per altri tredici anni ed è riuscito a passare il testimone a suo figlio Bashar.
La cosa strana è che, essendoci stati così pochi cambiamenti fondamentali nel corso dell'ultimo quarto di secolo, quella mia analisi – che dà un forte risalto alla divisione religiosa tra sunniti e alawiti – continua oggi a mantenere il suo valore proprio quando è in atto una ribellione popolare senza precedenti contro la dinastia degli Assad. Qui di seguito gli ultimi tre capoversi di quell'articolo:
I sunniti hanno una lunga lista di lamentele contro il governo degli alawiti. A loro non piace la dominazione da parte di gente considerata inferiore a livello sociale e religioso. Mal sopportano il socialismo che riduce la loro ricchezza, le offese all'Islam, gli attacchi contro l'Olp e ciò che percepiscono come una cooperazione con i maroniti e i sionisti. Essi vivono nel ricordo di Hama e di altri massacri.
Un cartellone con foto della dinastia degli Assad, con Bashar a sinistra e Hafez a destra.
Questa ostilità grava sulla leadership: anzi, l'opposizione sunnita resta il più grave e costante problema del regime di Assad. Essendo una piccola e discorde minoranza, gli alawiti sanno di non poter governare a tempo indeterminato contro la volontà di quasi il 70 per cento della popolazione [che è musulmana sunnita]. Inoltre, il tradizionale posto ricoperto dagli alawiti in seno alla società siriana e il modo in cui essi sono ascesi al potere nel corso di questo secolo potrebbero rendere effimera la loro egemonia. Che i musulmani sunniti vedano il dominio alawita come un'aberrazione, probabilmente inciderà sul futuro del potere politico in Siria non meno di qualcos'altro.
Qualora la classe dirigente fosse discordante al suo interno (…) la debolezza degli alawiti potrebbe fornire l'apertura necessaria ai sunniti per riaffermare il loro potere. La maggioranza della popolazione piena di risentimento sfrutterà appieno l'esitazione degli alawiti. Le ripercussioni saranno gravi, come ha osservato un analista: "A lungo andare, sarà molto pericoloso per gli alawiti. Se perderanno il controllo, ci sarà un bagno di sangue".
Per un approfondimento sugli alawiti, si veda il mio articolo del 1989 "The Alawi Capture of Power in Syria".