Nel fondare il Middle East Forum nel gennaio 1994, ho scelto come slogan "Promuovere gli interessi americani" perché ero rimasto colpito dal fatto che la partecipazione americana negli accordi di Oslo che erano stati appena conclusi e in altri atti della diplomazia in Medio Oriente non tendeva a considerare gli interessi americani. Questa stessa lacuna esisteva, sebbene in qualche modo in misura minore, anche nella politica americana verso il Libano, l'Arabia Saudita e l'Iran. In questi casi, Washington sembrava apertamente preoccupata del benessere di questi paesi e non lo era abbastanza degli interessi americani.
Woodrow Wilson ha dato inizio a una nuova era nella politica estera americana. |
"Promuovere gli interessi americani" funge da correttivo per questa mentalità disinteressata.
Sollevo una simile questione 17 anni più tardi perché un lettore britannico di recente mi ha chiesto come comportarsi a riguardo: "Perché dovrei appoggiare gli interessi americani in Medio Oriente?" Bella domanda.
Ho risposto così: gli interessi americani sono gli interessi del mondo. Washington prende delle decisioni migliori rispetto a New York (vale a dire le Nazioni Unite). Per quanto l'abbia fatto in modo imperfetto, il governo americano ha offerto per un secolo un'amministrazione mondiale benefica. Quale altra grande potenza ha finanziato i nemici sconfitti, ha promosso gli aiuti allo sviluppo, ha spinto le riforme democratiche, ha promosso il libero scambio e ha incoraggiato i blocchi regionali? I leader americani hanno mostrato un interesse personale illuminato senza paragone nella storia.
Guardare il rivale passato (l'Unione Sovietica) e quello futuro (la Cina) non fa che confermare questo punto, ma fa altresì un paragone con il Regno Unito. Londra ha bilanciato gli elementi ostili e ha incoraggiato il libero scambio, ma le è mancato l'approccio di sani principi, umanitario e idealista che si ritrova nella politica estera americana.
Ecco perché coloro che non sono americani dovrebbero promuovere anche gli interessi americani.