L'ammasso di dati di WikiLeaks stabilisce che l'ambasciata americana a Copenaghen non voleva che il quotidiano danese Jyllands-Posten ristampasse le caricature di Maometto del 2006.
La settimana scorsa il consigliere per gli affari pubblici del Post ha appreso da un giornalista del Jyllands-Posten (ben protetto) che il quotidiano aveva preso in considerazione diverse opzioni in occasione del primo anniversario della pubblicazione delle caricature, il 30 settembre, inclusa la ripubblicazione delle vignette originali o di pubblicarne di nuove.
L'ambasciatore americano James P. Cain sperava in un intervento del governo danese che impedisse al giornale di realizzare il suo intento, ma Copenaghen si rifiutò di farlo. E Cain decise di rivolgersi direttamente al Jyllands-Posten:
Così l'ambasciatore ha telefonato a Carsten Juste, il caporedattore del Jyllands-Posten, e gli ha chiesto di andare dritto allo scopo in merito a ciò che il giornale aveva intenzione di fare per celebrare l'anniversario. Juste ha detto all'ambasciatore che lui e la sua redazione avevano preso in considerazione la possibilità di procedere a una ripubblicazione, ma poi ha pensato che una mossa del genere sarebbe stata imprudente, specie subito dopo la polemica causata dai commenti del Papa a Ratisbona. L'ambasciatore ha gradito questa notizia, osservando che nessuno di noi voleva che ci fosse una ripetizione della crisi prima della fine dell'anno.
L'ambasciatore del Paese con il Primo emendamento ha allora concluso che i quotidiani danesi godessero di una libertà di espressione troppo ampia.
Questo episodio spiega come i danesi abbiano tratto delle lezioni contrastanti dalla loro esperienza nella crisi delle vignette. (…) Tuttavia, l'aspetto negativo sta nel fatto che questo governo popolare di centro-destra ha consolidato il suo punto di vista sulla supremazia assoluta della libertà di espressione. Il Primo ministro sembrava disposto a lasciare che il Jyllands-Posten stabilisse il momento in cui sarebbe scoppiato successivo confronto tra l'Islam e l'Occidente senza obiezioni o dibattiti aperti in senso al governo.
Commento: Tenuto conto degli archivi pubblici dell'amministrazione Bush nel 2006, la condotta di Cain è prevedibile quanto sconcertante.