Le Maldive sono un Paese costituito da piccole isole con meno di 400.000 cittadini, ognuno dei quali è per legge un musulmano, e che è diventato al contempo un luogo di repressione islamista e di turismo di fascia alta. La natura profondamente incompatibile di questi sviluppi, di recente è venuta clamorosamente alla luce nel corso di una cerimonia per rinnovare le promesse matrimoniali tenutasi nel lussuoso Vilu Reef Beach & Spa Resort, che occupa l'intera distesa della Meedhuffushi Island nell'atollo di Nilandhe Sud.
Una coppia svizzera ha pagato 1.300 dollari per un "Matrimonio al tramonto". Ecco la descrizione:
Dite di nuovo "Sì, lo voglio".
Rinnovate il vostro amore e il vostro impegno reciproco a migliaia di miglia di distanza da casa e dalla folla, in un ambiente intimo e romantico immerso nella natura. Sfruttate ancora al meglio la vostra seconda volta nell'idilliaco paradiso tropicale di Vilu Reef con i suoi maestosi e lussureggianti paesaggi e la sua ricercata atmosfera di pura bellezza naturale.
Immaginate di essere su una spiaggia di sabbia finissima come la polvere con il suono delle onde che sciabordano sulla riva e il fruscio delle palme mosse dalla fresca brezza oceanica in un tradizionale matrimonio maldiviano con un magico tramonto mozzafiato sullo sfondo. Il modo perfetto per dire di nuovo "Sì… lo voglio" per uno spirituale e memorabile incontro di voi due.
L'apice di un evento di tre giorni è una cerimonia di quindici minuti durante la quale "Il maestro di cerimonie dà inizio alla cerimonia nuziale recitando le promesse matrimoniali". E questo viene espletato da un impiegato dell'albergo che legge con tono solenne una benedizione islamica in lingua maldiviana da un documento dall'aspetto formale.
Il guaio è che il maestro di cerimonie, identificato come tale Hussein Didi, si è divertito a scapito di questa particolare coppia svizzera, come dimostra un video amatoriale girato dagli impiegati dell'albergo e postato su Internet con la traduzione in inglese ben in evidenza. Mentre la coppia alza le mani in una specie di preghiera, inconsapevole dello scherzo in corso, l'impiegato dell'albergo salmodiava:
Siete dei maiali. I figli che nasceranno dalla vostra unione saranno tutti dei maiali bastardi. Il vostro matrimonio non è valido. Non siete il genere di persone che possono avere un matrimonio valido. Uno di voi è un infedele. Anche l'altro lo è, è un infedele e, abbiamo motivo di credere che sia un ateo, che non crede nemmeno in una religione infedele (…) Fornicate e fate molti figli. Bevete alcolici e mangiate carne di maiale. La maggior parte dei figli che avete presentano macchie e imperfezioni.
Didi ha altresì insultato il pene dell'uomo e ha affibbiato alla coppia alcuni nomi molto osceni.
Altri membri del personale dell'albergo che hanno preso parte alla cerimonia hanno mantenuto un serio contegno, anche se uno rideva sotto i baffi. Il documento in questione non era nient'altro che una lista di norme lavorative in vigore a Vilu Reef. Nel video si sente lo staff discutere sulla possibilità che la donna svizzera indossi o meno il reggiseno. "Non guardate il seno!" intima uno di loro mentre la sposa si china nel corso della cerimonia per piantare una palma di cocco.
Il video ha causato un parapiglia alle Maldive, dove il turismo fornisce più della metà della valuta straniera. Il presidente e il primo ministro hanno presentato delle umilianti scuse con la promessa che l'episodio non si sarebbe ripetuto.
Commento: Gli ingenui, stupidi, sprovveduti, sognatori e romantici turisti occidentali sono inconsapevoli del risentimento, dell'odio, degli insulti e del suprematismo di cui sono oggetto da parte degli autoctoni musulmani. È questa una vecchia, spiacevole e caustica storia, ma nessuno la filma spesso né la denuncia al mondo intero.
Ecco la risposta di un egiziano nel sentire parlare di questa storia delle Maldive:
Non posso contare il numero di volte in cui ho assistito a qualcosa del genere quando gli occidentali alloggiano in un albergo di lusso, fermano un taxi, fanno acquisti o semplicemente camminano per strada al Cairo. Di recente, in un ristorante elegante, ho visto un americano che cercava di fare conversazione con il barman, e quest'ultimo gli ha sorriso e gli ha detto in arabo: "Va' al diavolo, figlio di puttana". I musulmani hanno un vocabolario ricco per quelli che chiamano khawagas (gli occidentali) come sharmuta (puttana), cagna, baldracca, frocio e peggio ancora. Ma dal momento che essi non ostentano nessuna ostilità nel loro comportamento, gli stranieri che non capiscono l'arabo non hanno nessuna idea di ciò che sta accadendo".