Sostengo da tempo (ad esempio nel 2002) che quando un musulmano che vive in Occidente per nessun apparente motivo attacca in modo violento uno o più non-musulmani, si dovrebbe presumere che c'è di mezzo il jihad. Naturalmente, questa ipotesi potrebbe rivelarsi falsa, ma il jihad è così spesso il movente (TheReligionOfPeace.com documenta 15.500 attacchi violenti in tutto il mondo a partire dall'11 settembre) da dover indirizzare le indagini in tale direzione.
Dico questo perché oggi abbiamo appreso che l'Esercito ha accusato Rashad Valmont, un sergente, di omicidio premeditato per l'uccisione a colpi di arma da fuoco del sergente maggiore Pedro Mercado a Fort Gillem, in Georgia. Inizialmente si è detto poco di Valmont tranne che ha ventinove anni ed è originario delle Virgin Islands, che si è presentato da Mercado alla divisione che si occupa della gestione del personale dell'U.S. Army Medical Professional Management Command e che ha un tipico nome musulmano.
Una portavoce dei riservisti dell'Esercito ovviamente si è rifiutata di parlare del movente dell'uccisione, un atteggiamento pubblico del tutto appropriato. Ma presumendo che Valmont sia un musulmano, credo che nel proprio intimo si debba pensare al jihad come a un movente.
Commento: Seguirò questo caso per vederne gli sviluppi.
Aggiornamento del 23 giugno 2010. "Un'accusa di omicidio premeditato è stata mossa contro il sergente Rashad J. Valmont, secondo l'art. 118 del Codice Uniforme per la Magistratura Militare", riferisce una portavoce dell'Esercito.