Secondo la Reuters i diplomatici dell'Ue ammoniscono che se presto non ci sarà una svolta nella creazione di uno Stato palestinese potrebbero non essere più erogati i circa 300milioni di euro l'anno in aiuti finanziari.
Gli aiuti dovrebbero preparare i palestinesi al raggiungimento di un accordo di pace con Israele, permettendo loro di avere un proprio stato, ma "se ciò non accadrà allora ci saranno dei problemi", dice Christian Berger, rappresentante dell'Ue a Gerusalemme. (…) Questa settimana una delegazione del Parlamento europeo è in visita in Israele e nei Territori palestinesi ed essa di certo si chiederà: "Se a fine giornata non avremo uno stato, allora che ne faremo dei soldi?", ha aggiunto Berger.
Molto dipende dai "colloqui di prossimità", organizzati da George Mitchell: "Se non ci sarà una svolta, allora penso che l'aiuto con ogni probabilità verrà aumentato", Berger ha detto ai giornalisti. Degno di nota il fatto che l'Ue già eroga all'Ap più aiuti su base pro-capite di quanti ne elargisce a ogni altro destinatario.
I funzionari dell'Ap smentiscono categoricamente. Interpellato nel gennaio scorso in merito ad alcune voci che l'Ue potrebbe ridurre i fondi, Salam Fayyad ha risposto: "Non ne so proprio nulla".
Commenti:
1) Stupisce il poter pensare che l'Ue ridurrà i finanziamenti accordati al suo beneamato Fatah, anche in un periodo di crisi finanziaria dell'Europa. Credo che si tratti di una minaccia vana. Fayyad ha ragione a ignorare tali minacce.
2) Gli europei materialisti riescono a nutrire un vivo interesse solo nell'acquisizione di beni materiali e pertanto non sanno come risolvere il conflitto arabo-israeliano, se non attraverso le bustarelle. Ma io dico che non funzionerà.