La lunga mano dei think tank

Una tipica manifestazione anti-americana in Pakistan.

Ho dedicato anni della mia vita a due libri sulle teorie del complotto, ma non ho mai asserito che un think tank governa segretamente gli Stati Uniti. Ma questa idea esercita un grande richiamo a Islamabad, in Pakistan, secondo Sabrina Tavernise che ha scritto quanto segue in un pezzo dal titolo "U.S. Heads a Cast of Villains in Pakistan's Conspiracy Talk":

Gli americani possono pensare the la bomba inesplosa a Times Square sia stata collocata da un uomo che si chiama Faisal Shahzad. Ma l'Associazione degli avvocati della Suprema Corte qui nella capitale del Pakistan pensa che il colpevole sia un "think tank" americano. Nessuno sembra conoscerne il nome, ma tutti hanno una propria opinione a riguardo. Esso è potente e misterioso e sembra controllare quasi ogni cosa in seno al governo Usa, compreso il Presidente Obama.

"Hanno piazzato questo personaggio di nome Faisal Shahzad per mettere in scena il loro copione" ha detto Hashmat Ali Habib, avvocato e membro dell'associazione forense.

"Ma chi sono?"

"Dovrebbe saperlo, Lei è americana", ha asserito sorridendo. "Il consiglio che rivolgo alla nazione americana è di sbarazzarsi di questi think tank".

Commenti:

1) Naturalmente, essendo stato a capo di due think tank per più di venticinque anni nel secolo scorso, sono curioso di conoscere il suo nome.

2) Non c'è complimento più sincero di un complimento ambiguo. L'idea che un think tank – piuttosto che una leadership commerciale o militare – governi gli Stati Uniti è la dimostrazione che noi viviamo nell'era dei think tank o più in generale delle Ong.