Nel suo numero di gennaio-febbraio 2010 il magazine di sinistra Tikkun ha pubblicato una "intervista a Keith Ellison" in cui il direttore del periodico pone delle domande al membro democratico del Minnesota al Congresso in merito al mio recente articolo "Erdogan, ovvero l'islamismo 2.0":
MICHAEL LERNER: Lei sa che il Jerusalem Post ha pubblicato un articolo di Daniel Pipes che definisce lei e Tariq Ramadan come degli sfidanti dei valori americani il cui impatto intellettuale è ancor più rilevante di quello materiale degli attacchi terroristici. Ed io mi chiedo se lei ha una risposta da dare a ciò o cosa ne pensa a riguardo.
Keith Ellison (a sinistra) con Barack Obama.
KEITH ELLISON: Penso che sia un punto di vista paranoico e cospiratorio e che è del tutto privo di qualsiasi supporto basato sui fatti. E che quanto asserito non andrebbe considerato come un'osservazione seria.
E le spiego perché. Credo nella democrazia. Credo che i conflitti in seno alla società vadano risolti attraverso le elezioni. Credo nei diritti delle donne e delle minoranze. Credo nell'eguaglianza di tutti davanti alla legge. Questi non sono i punti di vista di un estremista. Credo nella tolleranza religiosa. Sono a favore del dialogo interreligioso ovunque. Appoggio Israele. Appoggio il popolo palestinese e il suo anelito di dar vita a uno stato. Condivido il desiderio di Israele di vivere in pace e nella sicurezza, ma fianco a fianco con quello stato. Pertanto, il punto di vista di Daniel Pipes è del tutto inesatto.
Non lancio attacchi personali ad hominem contro il signor Pipes – non lo conosco – e sono certo che ha le sue ragioni per pensare ciò che pensa; non sto asserendo che sono delle ragioni legittime, sono sicuro che non lo sono. Ma sono certo che ha i suoi motivi per pensarlo. Non mi spiacerebbe parlare un giorno con questo signore perché chiunque sia così scorretto ha realmente bisogno di tempo e attenzione da parte di gente che possa aiutarlo a sviluppare un più alto grado di comprensione. È tutto ciò che ho da dire a riguardo.
D'accordo, sono paranoico, cospiratorio, non sono serio ma scorretto, inesatto e ho bisogno di parlare a Keith Ellison. Come risposta gli ho scritto la seguente missiva il 13 gennaio scorso sia all'indirizzo del suo ufficio di Washington che attraverso il direttore di Tikkun:
Caro signor Ellison,
Keith Ellison in compagnia di stagisti dell'Islamic Society of North America (Società Islamica dell'America del Nord).
ho letto con interesse l'intervista che ha rilasciato a Tikkun dove Lei ha detto di me: "Il punto di vista di Daniel Pipes è del tutto inesatto (…) Non mi spiacerebbe parlare un giorno con questo signore perché chiunque sia così scorretto ha realmente bisogno di tempo e attenzione da parte di gente che possa aiutarlo a sviluppare un più alto grado di comprensione."
Apprezzo il fatto che "non le spiacerebbe parlare" con me ed è in questo spirito che La invito a un pubblico dibattito su un argomento come "l'Islam e gli Stati Uniti".
Non vedo l'ora di avere Sue notizie.
Cordiali saluti,
Daniel Pipes
Non avendo ricevuto alcuna risposta, il 29 gennaio, gli ho re-inviato la lettera, questa volta indirizzandola anche all'ufficio distrettuale. Non ho ancora ricevuto alcuna replica. E allo stesso modo è fallito un tentativo attraverso Facebook.
Commenti.
(1) Forse il signor Ellison si fa desiderare perché qualcuno lo ha informato del dibattito che ho avuto con Ken Livingstone?
(2) Torno a invitare il signor Ellison a fare un dibattito con me.
(3) Questo dibattito dovrebbe essere chiarificatore e utile sia per noi due che per il nostro pubblico.