Il massacro di Fort Hood è stato un atto terroristico? Sono due i motivi per i quali reputo questo interrogativo sterile. Innanzitutto, il termine terrorismo annovera in un testo 109 definizioni che rendono tale questione più adatta ad essere dibattuta in seno a un seminario accademico piuttosto che nella politica pubblica. In secondo luogo, un attacco lanciato contro dei soldati non è per definizione un atto terroristico. Meglio chiedersi allora: si è trattato di un'azione jihadista, vale a dire, un attacco inteso ad aiutare i musulmani a sconfiggere gli infedeli per imporre loro la legge islamica?
Il New York Daily News è riuscito a cogliere in poche righe la personalità di Hasan: "un soldato che non voleva partire in guerra, un uomo di Dio che giustificava gli omicidi e un medico che ha sparato a dei soldati che avrebbe dovuto curare". Oppure questa chicca dell'Associated Press: "Egli aveva bisogno di assistenza psicologica, come uno studente di medicina, a causa dei suoi problemi coi pazienti".
Hasan non è un teppista di strada come Hasan Karim Akbar, ma essendo in possesso di un PhD in psicologia faceva parte di una task force che ha fornito consulenza in materia di sicurezza nazionale alla neo-amministrazione Obama nel gennaio 2009.
Se Hasan voleva semplicemente evitare di essere inviato in Afghanistan, avrebbe potuto spararsi a un dito del piede e non andare su tutte le furie uccidendo 14 persone.