Molti dicono che gli Usa dovrebbero scusarsi per il fatto che un missile americano ha distrutto un aereo civile iraniano. Benché io sia sgomento davanti alla perdita di tante vite umane, non sono ancora pronto a scusarmi.
E questo per molte ragioni. Innanzitutto, il Capitano di Vascello Will C. Rogers terzo, comandante dell'incrociatore Vincennes della Marina statunitense, non può essere incolpato della decisione di distruggere l'aereo. La sua nave aveva iniziato a sparare contro le imbarcazioni iraniane solo cinque minuti prima che il volo dell'Iran Air era decollato, e sarebbe stato un'omissione dei doveri d'ufficio permettere a un aereo sospetto un approccio libero.
In secondo luogo, questo incidente sarà probabilmente dimenticato, senza avere effetti a lungo termine. Per capirne il perché, si torni con la mente al maggio 1987, quando 39 marinai americani persero la vita nell'attacco iracheno contro la nave da guerra statunitense Stark. Malgrado quella tragedia, è cambiato poco. Le relazioni tra Washington e Baghdad non sono peggiorate, né quelle con Teheran sono migliorate. Ma la cosa più importante è che la guerra tra l'Iraq e l'Iran è continuata come se nulla fosse accaduto.
Per i media, l'affare Stark ha rivestito così poca importanza perché il governo iracheno e quello americano hanno entrambi interpretato la perdita di vite umane come un accidente – uno di quegli sfortunati risultati di molte forze in gioco e dell'uso di armi ultramoderne in uno spazio ristretto.
Presumendo anche che l'abbattimento del volo dell'Iran Air sia stato accidentale, anche questo accaduto sarà accettato senza molte conseguenze. L'Ayatollah farà molte storie, i suoi luogotenenti che prendono ostaggi in Libano si irriteranno, ma che possono fare? Teheran ingaggerà guerra con gli Usa? Non è una possibile linea di azione per un governo che ha delle difficoltà in una guerra su vasta scala che ha già col nemico. Ucciderà gli ostaggi? È allo stesso modo poco probabile – perché farli fuori solo per vendicarsi quando essi possono servire da moneta di scambio, tanto più che le elezioni sono imminenti? Potrebbero aver luogo dei nuovi attacchi terroristici, ma questo è alquanto aleatorio.
In terzo luogo, le informazioni sporadiche ora disponibili sollevano delle questioni allarmanti sulle azioni iraniane. L'aereo dell'Iran Air sembra aver infranto tutte le regole: poteva essere all'esterno del corridoio aereo usato per i voli civili, viaggiava dopo l'orario stabilito, il suo trasponder non funzionava e il suo equipaggio non ha risposto alle intimazioni della nave da guerra americana.
Con ogni probabilità, questi errori mettono in evidenza nient'altro che inettitudine. Dopo tutto, la Repubblica islamica dell'Iran non è esattamente quel genere di posto dove gli aerei arrivano in orario.
Ma… c'è un'altra interpretazione, una meno benevola. Vista l'importanza conferita da Teheran al martirio come suprema virtù militare, è del tutto lecito chiedersi se l'incidente sia stato architettato dai funzionari iraniani disposti a tutto. Questo incidente si è verificato nel momento in cui la Guerra va male per l'Iran; quando le lotte per la successione assillano il governo; e quando la popolazione mostra un crescente malcontento per la guerra. In tali circostanze, non è plausibile che le autorità abbiano deciso di mettere in scena uno show mediatico per galvanizzare le emozioni contro "il Grande Satana e i suoi lacchè iracheni"?
Una circostanza è particolarmente sospetta. Una troupe televisiva si trovava su una piccola imbarcazione nel Golfo Persico e ha ripreso alcune immagini del volo dell'Iran Air che stava sorvolando quell'area. La televisione iraniana ha trasmesso ripetutamente il video dell'esplosione aerea. Ciò ha fatto molto comodo alla televisione iraniana, ma nessuno si spiega come mai quella troupe si trovasse in un simile luogo inverosimile e come abbia potuto fotografare l'aereo nell'esatto momento dell'esplosione. È stata tutta una messa in scena?
Il presidente Reagan ha dichiarato di non "fidarsi mai di ciò che dicono gli iraniani" e ha ragione. Non sarebbe questa la prima volta nel corso di una guerra mediorientale in cui la realtà viene distorta. Tornano in mente altri due episodi. Nel giugno 1967, dopo aver perso la forza aerea egiziana in seguito a un attacco israeliano a sorpresa, l'egiziano Gamal Abdel Nasser chiamò Re Hussein di Giordania e (secondo una trascrizione autenticata della loro conversazione) insieme architettarono delle accuse per addossare la responsabilità della perdita all'appoggio aereo americano e britannico dato a Israele – rendendo così la perdita un po' più sopportabile. Alla domanda posta da Abdel Nasser: "Avete detto gli americani e i britannici o soltanto gli Stati Uniti?" La risposta fu la seguente: "L'America e la Gran Bretagna."
Più di recente, il raid americano in Libia nel 1986 ha spinto Moammar Gheddafi a dire che sua figlia adottiva di 15 mesi era rimasta vittima di un attentato, guadagnandosi la simpatia e facendo sembrare brutali gli Usa. Ma questa figlia non è mai esistita e divenne tale dopo la sua presunta morte.
Dovremmo cominciare a ipotizzare che il volo di provocazione di domenica sia stato accidentale, e pertanto è importante rimanere neutrali, perché Khomeini e i suoi collaboratori non si fermeranno davanti a nulla pur di vincere la loro guerra contro l'Iraq.