È relativamente semplice studiare l'impatto della modernità sugli aristocratici mediorientali (dal momento che sono entrati in contatto con gli europei) e su altri intellettuali (che hanno scritto libri), ma che dire della massa della popolazione? Gli studi etnografici forniscono importanti informazioni, come pure quelli governativi. Ma comprendere come gli individui pensano, cosa provano e in che modo agiscono, è pressoché impossibile spigolare da fonti del genere.
La copertina di Bayn al-Qasrayn. |
Rapporti familiari
Fedele a uno schema musulmano di vecchia data, il padre, Ahmad, domina del tutto la vita della moglie, delle sue due figlie e dei tre figli maschi. Non solo l'uomo ha totale giurisdizione sulla famiglia, ma esige sistematicamente dai suoi membri degli atti di servilismo: i bambini devono baciargli le mani quando lui si arrabbia con loro; sua moglie, Amina, è costretta a sfilargli calze e scarpe ogni sera quando lui rincasa dopo aver fatto il cascamorto con le altre donne. I familiari hanno talmente paura di Ahmad che nessuno di loro riesce a mentirgli, anche se si propongono di farlo; al massimo, tergiversano un po' oppure piangono. Yasin, il figlio maggiore, una volta vede suo padre intrattenersi con un'amante, ma non può sfruttare questa informazione, incapace perfino di utilizzarla in propria difesa quando lui stesso viene sorpreso con una donna. Mentre i suoi familiari avvertono sempre l'influenza di Ahmad, anche in sua assenza, l'uomo si lascia liberamente andare alle sue infedeltà coniugali senza preoccuparsi minimamente di urtare la sensibilità di Amina.
Se l'autorità di Ahmad opprime i suoi rapporti con la moglie e i figli, essa costringe altresì questi ultimi ad allearsi gli uni con gli altri. Tutta la famiglia, compresi la madre e il figlio di dieci anni, ha paura di Ahmad allo stesso modo; nasce così una solidarietà comune che li sostiene, una solidarietà che si rinnova quotidianamente quando l'intero nucleo familiare, eccetto Ahmad, beve il caffè pomeridiano, traendo profondo sollievo dai legami forgiati dalla convivenza sotto il dominio di Ahmad. Malgrado ogni membro della famiglia abbia personalità assai differenti e svolga diverse attività, essi condividono una vasta gamma di speranze e paure.
Secondo Mahfuz, dunque, all'epoca della Prima guerra mondiale, la tradizionale struttura familiare musulmana continua a essere salda al Cairo. Tuttavia, sono evidenti dei segnali di cambiamento imminente: quando Fahmi, il secondogenito, rifiuta di accondiscendere agli ordini di Ahmad di porre fine alle sue attività nazionalistiche, il giovane si comporta da figlio moderno. Fahmi non è solo disobbediente, è anche ispirato da principi morali che Ahmad non può né condividere né respingere attraverso la forza della sua autorità personale. Un simile conflitto tra generazioni sarebbe stato pressoché inconcepibile nella più statica società dei periodi antecedenti, quando padre e figli sarebbero andati d'amore e d'accordo riguardo ai tradizionali interessi. Dunque, il nazionalismo stimola il primo importante rifiuto di obbedire all'autorità di Ahmad; una volta stabilito il precedente, senza dubbio faranno seguito altri rifiuti con sempre maggiore frequenza e per dei motivi sempre meno importanti. Man mano che il potere di Ahmad diminuisce, i rapporti familiari si avviano verso la modernità.
Comportamenti sessuali
I rapporti tra i sessi costituiscono una parte importante di Bayn al-Qasrayn (Tra i due palazzi). Tre aspetti di questo problema ricevono una particolare attenzione: l'inferiorità delle donne, l'uso di due pesi e due misure e l'isolamento delle donne. Amina incarna le caratteristiche di una donna tradizionale, mentre la moglie di Yasin, Zaynab, rappresenta la nuova generazione.
Il manifesto del film del 1964 tratto da Bayn al-Qasrayn. |
Secondo i musulmani tradizionali, le donne sono inferiori agli uomini. Ahmad riassume questa visione quando dice ad Amina "non sei nient'altro che una donna, e tutte le donne sono deficienti". Amina non trova da ridire nulla a riguardo; ha sempre sentito dire di essere inferiore e crede di esserlo, come la sua obbedienza verso Ahmad mostra molto chiaramente. Una volta, nel corso del primo anno del loro matrimonio, Amina aveva espresso il suo disappunto al fatto che Ahmad uscisse di sera, e lui aveva replicato: "Io sono un uomo. Il discorso è chiuso. Non accetterò alcun commento sul mio comportamento. Devi obbedirmi e stare attenta a non costringermi a punirti". Amina dunque "aveva imparato da questa e da altre lezioni che seguirono a sopportare ogni cosa, perfino la presenza di spiriti maligni, per non destare la sua collera. Era tenuta a un'obbedienza illimitata o incondizionata: e così fece". In un altro brano, Yasin dice a Zaynab che "gli uomini hanno diritto a fare ciò che vogliono e che il dovere delle donne è quello di obbedire".
Le donne che vivono nell'Egitto tradizionale hanno accettato il diritto degli uomini a uscire da soli la sera. Mentre la moglie resta a casa, molti mariti (tra quelli che se lo possono permettere) escono tutte le sere. Se ne stanno seduti nei caffè, ad assistere a spettacoli musicali e spesso si ritrovano con amanti o prostitute. Il marito potrebbe non rincasare prima dell'alba, ma quando torna a casa, la moglie lo aspetta e i due si ritirano insieme in camera. Una volta, mentre Amina si chiedeva dove si recasse la notte suo marito, le viene detto che un uomo come Ahmad "con i suoi continui divertimenti notturni non può vivere senza donne". Al contempo, la madre di Amina le rammenta che Ahmad "ti ha sposata dopo aver divorziato dalla prima moglie; lui può reclamarla, se lo desidera, oppure può sposare una seconda, una terza o una quarta moglie (…) pertanto, ringrazia Dio di essere ancora la sua unica moglie".
I mariti che hanno i mezzi per avere la servitù e un bagno privato, in genere, vietano alle loro mogli di uscire di casa; chiudere le donne in casa assicurava la loro fedeltà. Per una donna questo poteva significare non lasciare la casa dopo le nozze; in venticinque anni, Amina ha messo piede fuori di casa solo per recarsi in visita alla madre in rare occasioni, e persino in quel caso era accompagnata dal marito. Come Yasin disse a Zaynab: "Da tempi immemorabili la casa è il dominio delle donne, il mondo, quello appartiene agli uomini". In un'altra occasione, Yasin riflette su come le donne "sono degli animali domestici e dovrebbero essere trattate come tali. Non dovrebbe essere loro permesso di intromettersi nelle nostre vite private, ma dovrebbero restarsene in attesa a casa finché noi non abbiamo finito di divertirci".
L'isolamento delle donne e l'uso di due pesi e due misure si combinano per creare gli estremi della vita coniugale che si scorgono negli 'Abd al-Jawad. Il marito trascorre le serate fuori casa, godendo della piacevole compagnia di altri uomini sposati e di donne dissolute, mentre la moglie resta a casa per anni e anni senza mai uscire. Questo accordo non può chiaramente sopravvivere alla modernizzazione.
Zaynab, la figlia di un amico turco-egiziano di Ahmad e moglie di Yasin, vuole cambiare la sua condizione di donna. Da giovane, aveva goduto di un'insolita libertà, perfino per andare al cinema all'occasione insieme al padre, e questo ha profondamente influito sul suo ulteriore sviluppo. Un giorno, poco tempo dopo che Zaynab si era sposata con Yasin, la donna si offre di accompagnarlo in un'uscita serale. Yasin accetta e trascorrono la serata insieme. Nel sentire questo, il resto della famiglia si sbalordisce e più di tutti Amina e sua figlia maggiore Khadija. Le due discutono dell'audacia di Zaynab, e Khadija rimarca che Yasin "ha perfettamente diritto di voler frequentare i locali notturni o di rimanervi fino all'alba, se lo desidera, ma l'idea di sua moglie di accompagnarlo non poteva essere partita da lui" perché non è tradizionalmente accettabile. Khadija percepisce esattamente che era stata Zaynab, con le sue idee moderne, ad aver istigato l'episodio.
Ma la ribellione di Zaynab contro l'isolamento è di minor importanza rispetto al suo rifiuto di riconoscere la prerogativa maschile a beneficiare di due pesi e due misure, il giorno in cui la donna scopre Yasin nella stanza della sua domestica nera e, scioccata a causa di questa infedeltà manifesta, Zaynab si rifugia a casa del padre, chiedendo il divorzio. Sua madre le sconsiglia di farlo, ricordandole che "tutti gli uomini escono la sera a divertirsi, e anche a bere, compreso suo padre, anche se in casa si mostrava sempre virtuoso. Ma è sempre tornato a casa qualunque fosse stato il divertimento, e anche se sbronzo". Amina, naturalmente, non nutre nessuna simpatia per Zaynab, ma è scioccata dalla sua arroganza: "come può rivendicare per lei dei diritti che non appartengono a nessuna donna?" Quanto agli uomini, sia Ahmad che il padre di Zaynab sono più irritati per l'oggetto dell'infedeltà di Yasin (una domestica di una certa età) che dall'azione in quanto tale. Se Yasin avesse scelto una donna più desiderabile, non si sarebbe presa in seria considerazione l'ostinazione di Zaynab a chiedere il divorzio.
Così come Fahmi introduce il primo elemento moderno nei rapporti familiari, Zaynab fa lo stesso nei rapporti tra i sessi. La donna è sola nel suo tentativo di conquistarsi un diverso genere di vita, con le altre donne che le fanno opposizione ancor più degli uomini. Come Fahmi, Zaynab, ottiene però ciò che vuole: divorzia da Yasin e si libera di un matrimonio intollerabile.
Politica
La questione di cambiare la fedeltà politica domina l'ultimo terzo dell'opera Bayn al-Qasrayn. L'anno è il 1919. È annunciata una tregua (365) e il Partito Wafd emerge con Sa'd Zaghlul come leader. (368f) Col passare dei mesi gli 'Abd al-Jawad reagiscono ai ripetuti tentativi di Zaghlul di andare in Gran Bretagna, al suo esilio a Malta, (402) all'occupazione militare del Cairo, (422) alla liberazione di Zaghlul da Malta, (553) e ai successivi festeggiamenti. (565f) Questi avvenimenti politici trovano delle reazioni forti e disperate tra i membri della famiglia. Gli eccessi vanno da Amina, la quale crede che si dovrebbe cortesemente chiedere alla Regina Vittoria – morta da lungo tempo – di liberare Zaghlul (373), a Fahmi, che è impaziente di sacrificare la sua vita per l'indipendenza egiziana. (488) Nelle posizioni intermedie c'è Yasin che s'interessa di politica (374, 398) e Ahmad che firma una petizione nazionalista. (377)
Queste differenti reazioni sarebbero state pressoché impensabili in un periodo anteriore. Tradizionalmente, un musulmano egiziano sarebbe pienamente fedele all'umma (la comunità dei musulmani) e non all'Egitto. Malgrado il carattere omogeneo e unificato dell'Egitto, la fedeltà regionale è stata particolarmente debole in questo Paese, a causa della dominazione straniera durata duemila e cinquecento anni (dal 525 a.C.). L'ascesa del Partito Wafd caratterizza per la prima volta un'ideologia nazionale che rivaleggia con la tradizionale fedeltà islamica all'umma e la surclassa perfino. Il 1919 segna una svolta decisiva, poiché la maggior parte degli egiziani sono più orientati ad essere fedeli all'Egitto piuttosto che all'umma.
Se il comportamento degli aristocratici e i libri degli intellettuali non riflettono le usanze e la mentalità dell'Egitto all'epoca della Prima guerra mondiale, sono stati proprio questi due gruppi a stimolare i cambiamenti familiari, sessuali e politici, descritti sopra a grandi linee, rispondendo a degli impulsi europei. A loro volta, essi hanno influenzato in Egitto le classi baladi (che non fanno parte dell'elite, la gente comune). Gli 'Abd al-Jawad erano in cima alla gerarchia baladi: Ahmad era un mercante di successo, uno dei figli ha sposato la figlia di un turco-egiziano, e un altro ha frequentato la facoltà di giurisprudenza. Mahfuz esige che, proprio come gli aristocratici e gli intellettuali fungevano da intermediari della cultura moderna fra gli europei e le classi baladi, così famiglie come quella degli 'Abd al-Jawad hanno colto per prime le influenze moderne e le hanno trasmesse alla povera gente. Questo processo continua; ancor oggi i ceti più bassi dell'Egitto (i poveri che risiedono nelle aree urbane, i contadini) non sono toccati che marginalmente dalla modernizzazione.
Bayn al-Qasrayn descrive l'Egitto nel momento in cui le classi baladi iniziano a essere toccate dalla modernizzazione in modo vitale. I rapporti familiari vengono influenzati quando nuove circostanze conducono a una diminuzione dell'autorità del pater familias. I comportamenti sessuali e la condizione della donna subiscono entrambi uno sconvolgimento quando le donne egiziane chiedono più eguaglianza. Il fervore nazionalistico surclassa la fedeltà all'umma. I vecchi modi di vivere persistono all'epoca della Prima guerra mondiale, ma numerosi elementi cruciali della modernità cominciano a distruggere le strutture tradizionali.