Saggio? Narrativa? Piuttosto un "corpus di idee"; con questi termini è stato definito il nuovo libro di Daniel Pipes intitolato "Il lato oscuro della storia. L'ossessione del grande complotto", pubblicato dalla casa editrice Lindau. In ben 384 pagine l'autore ricostruisce nel dettaglio la storia di ciò che egli definisce "cospirazionismo", ovvero il travolgente timore e la paranoica ossessione d'inesistenti cospirazioni.
Con sforzo assolutamente lodevole ed originale, Pipes decide di tralasciare i tradizionali canali d'informazione e le "classiche" élites culturali, per studiare il fenomeno da una differente prospettiva: quella subculturale fatta di volantini, di siti internet e di leggende popolari.
Secondo gli studi condotti dall'autore, dirigente del "Middle East Forum", think tank indipendente e specializzato in analisi politiche relative alla vasta area mediorientale, il fenomeno del cospirazionismo, proprio in questi ultimi anni, si sarebbe drasticamente ampliato principalmente all'interno della società civile americana. Responsabili di questa crescita quelli che Pipes definisce "politicamente scontenti" e "culturalmente sospettosi".
Facendo ben attenzione a distinguere tra "complotti" (gli atti concreti) e "teorie di complotto" (le loro relative percezioni), Pipes si concentra nella descrizione di queste ultime, distinguendole puntualmente in due differenti categorie: "ristrette" e "mondiali". Ad ogni teoria l'autore fa, poi, corrispondere tre caratteristiche di base: un gruppo di potere "malvagio e clandestino che aspira all'egemonia globale"; una sorta di agenti "che estendono l'influenza del gruppo sul mondo"; ed un cosiddetto "gruppo valoroso" "in difficoltà - e che per questo motivo - ha urgentemente bisogno di aiuto per tenere lontana la catastrofe".
"Ma quali sono i bersagli delle teorie del complotto?" si domanda più volte l'autore nel corso della trattazione. Principalmente due: ebrei e società segrete. L'antisemitismo complottista è probabilmente la forma più virulenta di odio antiebraico poiché in grado di identificare nella persona dell'ebreo il principale e più temibile nemico. La teoria del complotto contro le società segrete sarebbe, invece, l'equivalente non-ebraico dell'antisemitismo poiché prende di mira proprio i membri di eventuali gruppi cospiratori, decisi dal canto loro, a rovesciare l'ordine esistente.
Attraverso un'attenta analisi Pipes arriva a chiarire le origini del fenomeno cospirazionista. Seppur presente in forme blande e poco organizzate già a partire dal dodicesimo e tredicesimo secolo, esso esplode definitivamente con l'avvento della Rivoluzione francese, nutrendosi degli enormi cambiamenti da essa storicamente generati.
Da quel momento in poi, alcuni iniziarono a considerare gli ebrei come una comunità gerarchica ed organizzata decisa ad ottenere il potere sulla cristianità. Personaggi come Augustin De Barruel, ex-gesuita ed abate francese, avevano addirittura sostenuto l'idea di una possibile egemonia da parte delle società segrete ed il loro relativo legame con gli ebrei.
Fino ad arrivare, nel corso del ventesimo secolo, all'apogeo della negatività. Personaggi come Hitler e Stalin trasformarono, infatti, le paranoie in ben note e tragiche conseguenze: il primo causò lo sterminio di milioni di ebrei, il secondo di altrettanti ucraini, kulaki e "sabotatori" poiché considerati al servizio degli imperialisti. Dal canto suo, il conflitto mondiale non fece che acuire la situazione portando la "teoria del complotto" molto vicina alla totale dominazione del mondo.
Non meno incoraggiante la situazione attuale. Secondo lo studioso infatti, oggigiorno, le teorie cospiratrici sarebbero vive più che mai, soprattutto in riferimento ai recenti fatti di cronaca internazionale, dall'11 settembre 2001, passando per la guerra irachena, fino ad arrivare alla strage avvenuta nella scuola di Beslan.
Ciò che principalmente colpisce del testo di Pipes, è senza dubbio alcuno la sua assoluta attualità. Seppur scritto e pubblicato in tempi non affatto sospetti (1997), esso è in grado di fornire categorie concettuali ed analitiche sufficienti alla totale comprensione di fenomeni ad esso successivi e, sicuramente di per sé molto complessi.
Daniel Pipes
"Il lato oscuro della storia. L'ossessione del grande complotto"
Lindau 2005