"La tematica del sitr o del velo è molto più ricca di sfumature di quanto siamo stati portati a credere. Lo spettro di opinioni è molto più vasto, tollerante e permissivo di quanto la maggior parte delle persone abbia immaginato nei loro sogni più sfrenati". È con queste parole che Morrow (o Ilyas 'Abd al-'Alim Islam), un prolifico canadese convertitosi all'Islam introduce la piccola, ma anche ampia questione delle restrizioni islamiche sulla necessità per le donne di coprirsi. La sua definizione di hijab esprime chiaramente il suo punto di vista: "la prigione religiosa creata per le donne da uomini affetti da numerosi problemi psicologici e teologici, tra cui l'ignoranza, l'arroganza e il politeismo".
Come suggerisce questa eloquente definizione Morrow ha una visione negativa di gran parte della pratica islamica e, in quanto occidentale moderno, cerca di "riallineare l'Islam con il Corano, dal momento che il primo ha superato il secondo". Indossare indumenti femminili adeguati ha un ruolo centrale nell'ambito di questo processo. A tal fine, Morrow produce prove che dimostrano che secoli di accrezioni hanno trasformato un semplice comando coranico di coprire i genitali in un elemento importante della fede. La Scrittura "dice alle donne credenti di proteggere la loro vagina e la vulva. In altre parole, afferma di rimanere caste. Non ordina in alcun modo alle donne di indossare l'hijab, il burqa, il chador o il niqab e di coprirsi dalla testa ai piedi". Ma per i misogini "che temono e detestano il potere della sessualità femminile e cercano di reprimerla, sottometterla e controllarla, la soluzione è isolare le donne, coprirle con sacchi di patate o seppellirle". Più nello specifico, "la diffusione del neo-hijab inventato è andata di pari passo con la diffusione dell'ideologia islamica radicale".
Tra i capitoli più interessanti del libro ce ne sono due che esaminano le opinioni di 23 uomini musulmani moderni "qualificati e competenti" e di 24 donne musulmane moderne equivalenti sul tema dell'hijab.
Morrow non risparmia "le nazioni deboli occidentali" dalla sua rabbia, definendole a giusto titolo "troppo codarde per difendere i loro valori laici e i diritti umani, che hanno rafforzato e incoraggiato l'Islam conservatore, retrogrado e radicale. (...) Terrorizzate di essere denunciate come 'islamofobe', agiscono come alleate degli islamici radicali piuttosto che schierarsi dalla parte dei musulmani moderati e laici". È proprio vero.