Come dovremmo valutare il ruolo del petrolio nelle nostre vite? Cinquant'anni vissuti con gli escrementi? O un ingrediente necessario per una prosperità straordinaria che ora deve essere sostituito da alternative rinnovabili? E come potrebbe questo recente conflitto in Medio Oriente alterare radicalmente l'interazione tra petrolio, Medio Oriente, dollaro e mercati globali?
Commenti di Ben Cahill, Jacques de Larosière, John M. Deutch, Mark Finley, Jeffrey A. Frankel, Steven Fries, Cullen S. Hendrix, Michael Hüther, Harold James, Richard Jerram, Gary N. Kleiman, Anne O. Krueger, Desmond Lachman, Michael Lind, Dan Mahaffee, Robert A. Manning, Thomas Mayer, Ewald Nowotny, Jim O'Neill, Daniel Pipes, Holger Schmieding, Edwin M. Truman, William R. White e Chen Zhao.
Il petrolio fa ribrezzo? Non necessariamente: se utilizzati adeguatamente (e viene in mente la Norvegia come eccellenza) i proventi del petrolio possono essere un vantaggio, rendendo un popolo più ricco e un Paese più influente. Il problema è che per non sbagliare occorre un gran dose di disciplina, di onestà e di lungimiranza, caratteristiche queste che non si riscontrano nella maggior parte dei leader. È curioso vedere in questi giorni come la Guyana, l'ultima beneficiaria di una straordinaria abbondanza di petrolio, navighi in queste acque insidiose.
Cosa abbiamo imparato negli ultimi cinquant'anni? Che "l'arma petrolifera" è smussata fino all'inutilità: si noti il fallimento russo nel congelare l'Europa. Che il gas naturale non deve essere sprecato poiché ha un valore enorme: basta chiederlo al Qatar. Che aver raggiunto il picco di produzione del petrolio è (sino ad ora) un mito perché un mix di conservazione e nuove tecnologie mantiene le riserve in espansione. Che, in effetti, Mosè non sbagliò strada nel deserto (nonostante una vecchia battuta dicesse il contrario) perché Israele ha importanti riserve di idrocarburi. Che il sistema è in grado, a quanto pare, di far fronte a qualsiasi combinazione di mala gestione (Venezuela), turbolenze interne (Libia, Iraq) e sanzioni (Russia).
In che modo la guerra tra Israele e Hamas influenzerà i mercati petroliferi? Probabilmente non inciderà molto. Al momento della stesura di questo documento (8 novembre 2023), Hezbollah si è rifiutato di prendere parte alla guerra, salvo compiere passi simbolici, gli Houthi non possono fare molto, lo Stato siriano ha priorità più elevate e Teheran non desidera entrare in un conflitto convenzionale con Israele, e tanto meno con gli Stati Uniti.
Qual è il ruolo adeguato del petrolio? L'acqua e il petrolio sono beni indispensabili della vita moderna, quindi, fare a meno di uno di questi beni è irrealistico, almeno per molti anni a venire. Il petrolio dovrebbe essere considerato una benedizione per l'umanità, nonostante l'innegabile danno che esso provoca quando ce n'è in eccedenza rispetto alla popolazione, portando a un'arroganza senza limiti (si pensi allo Scià). Pertanto, sì, il petrolio viene considerato oro nero.