Un eminente analista di Medio Oriente affronta questioni chiave, come l'ascesa dell'Islam, il conflitto arabo-israeliano e le teorie del complotto.
La guerra al terrore, le guerre in Iraq e in Afghanistan, il conflitto arabo-israeliano sono tutte crisi originatesi in Medio Oriente che, nel XXI secolo, sconcertano gli americani e con cui essi devono misurarsi di continuo. Dagli anni Sessanta, Daniel Pipes descrive la situazione in questa regione, riscuotendo grande successo. Il Wall Street Journal lo considera "un autorevole commentatore di Medio Oriente" e il Washington Post ritiene che sia "probabilmente il più eminente studioso americano di Islam radicale". Il New York Times lo definisce "arguto e ben informato".
In questo volume, Daniel Pipes affronta numerosi interrogativi: I musulmani sono davvero fatalisti, come si ritiene che siano? L'Islam radicale è ancora in ascesa o è in declino? Perché un numero considerevole di musulmani iraniani si converte al Cristianesimo? Quale città americana è diventato un centro della criminalità globale con gli indumenti femminili che coprono il viso/il corpo utilizzati come accessori per scopi criminali? Perché ci sono tensioni fra gli ebrei europei e Israele? Com'è potuto accadere che Israele sia l'unico Paese al mondo a non essere nato dalla conquista? Perché i Paesi musulmani si oppongono all'eradicazione della poliomielite?
Nelle sapienti mani di una delle maggiori autorità in fatto di Medio Oriente, questi argomenti prendono vita, man mano che Daniel Pipes illustra le molteplici sfaccettature della regione più instabile al mondo.