TUCKER CARLSON, CONDUTTORE: La maggior parte degli americani ritiene che la Gran Bretagna sia un fedele alleato dell'America nella guerra al terrore. E lo è, ma occorre chiedersi: ha il polso fermo nei confronti dei terroristi che vivono nel Paese? Questo è un argomento oggetto di dibattito. Ne parlerò stasera con Daniel Pipes, direttore del Middle East Forum. Si unisce a noi in diretta da Philadelphia.
Dottor Pipes, grazie mille per essersi unito a noi. Di recente, Lei ha rilevato che la Gran Bretagna è meno energica di quanto lo sia la Francia nello sradicare i terroristi al suo interno.
DANIEL PIPES, DIRETTORE DEL MIDDLE EAST FORUM: Mi spingerò ancora oltre e affermo che nel mondo occidentale la Gran Bretagna è la nazione meno capace, meno competente e meno energica nello sradicare il terrorismo mentre la Francia è più capace, più competente e più energica degli Stati Uniti, più di qualsiasi altro Paese.
CARLSON: Com'è possibile? Se si ascoltano i discorsi di Tony Blair si ha l'impressione che i terroristi sono morti. Intendo dire, che Blair sembra davvero molto deciso ed energico. In che modo la Gran Bretagna non è abbastanza dura?
PIPES: Beh, tutti fanno bei discorsi, ma ciò che conta è quello che fanno le forze dell'ordine, quello che fanno i pubblici ministeri, quello che fanno le autorità per l'immigrazione. In Gran Bretagna, da circa 15 anni esiste un'infrastruttura di gruppi islamici radicali, alcuni dei quali sostengono apertamente il terrorismo. E le autorità britanniche non hanno fatto quasi nulla al riguardo, nemmeno dopo l'11 settembre.
In Francia, al contrario, le autorità hanno la mano ferma. Ad esempio, circa un anno fa, c'è stato un caso in cui un imam residente nei pressi di Lione ha rilasciato un'intervista a una rivista sostenendo il diritto di un uomo di picchiare la propria moglie. Nel giro di pochi giorni è stato espulso dal Paese e non si tratta di un caso di terrorismo, insomma, è soltanto una specie di consuetudine antifrancese. I francesi sono molto duri su questo. E i britannici sono straordinariamente lassisti.
CARLSON: So che i francesi hanno leggi contro l'incitamento all'odio religioso e, ovviamente, gli inglesi no. Mi spieghi perché Lei ritiene che gli inglesi non siano duri come i francesi.
PIPES: Non è tanto una questione di leggi. Ad esempio, i britannici stanno lavorando a una legge che vieterebbe qualsiasi critica alla religione, che è sostanzialmente un tentativo di proteggere l'Islam o i musulmani da qualsiasi critica, una legge straordinaria che non è stata ancora approvata, ma che probabilmente lo sarà. Il governo è favorevole.
Probabilmente, la questione è legata all'importanza di quel che significa essere francesi o di cosa significhi essere inglesi, americani, australiani, eccetera. E gli inglesi sembrano essere molto poco orgogliosi di cosa significhi essere britannici, mentre i francesi lo sono, così come gli spagnoli.
Non sono davvero in grado di spiegarlo, ma posso senz'altro indicarne le manifestazioni. Lasci che le faccia un altro esempio. In Francia, è in vigore una legge contro l'uso dell'hijab da parte delle ragazze, ossia del velo, nelle scuole pubbliche e nelle università. In Gran Bretagna, non ci sono problemi, si può indossare di tutto, compreso il jilbab, il lungo abito che copre la donna dalla testa ai piedi ad eccezione delle mani e del viso. E ciò che colpisce ancora di più è che l'avvocato della ragazza che ha intentato una causa in Corte d'Appello contro la scuola era nientemeno che la moglie di Tony Blair, la quale ha sostenuto che una ragazza musulmana può indossare a scuola abiti che coprono quasi integralmente il corpo. E questo è assolutamente vietato in quasi ogni Paese occidentale, tranne che in Gran Bretagna.
CARLSON: Lei ha scritto di recente che fino a giovedì scorso alcuni analisti consideravano la Gran Bretagna al sicuro dagli attacchi terroristici solo perché il Paese è stato così tollerante nel trattare con gli elementi islamisti presenti al suo interno. Pensa che ciò sia giusto?
PIPES: Beh, in realtà non lo pensavano gli analisti. È che alcuni leader dell'Islam radicale, in Gran Bretagna, hanno esplicitamente detto di avere stabilito un patto di sicurezza con il Regno Unito. In altre parole, finché gli sarà permesso di agire liberamente e di pianificare contro altri Paesi, lasceranno in pace la Gran Bretagna. Poi, nel gennaio 2005, due o tre leader dell'Islam radicale in Gran Bretagna hanno affermato che il patto era saltato a causa delle azioni, delle leggi e della politica estera britannica. Così la Gran Bretagna è ora un bersaglio. Quindi era solo una questione di tempo prima che il Paese venisse di fatto colpito. E ciò che è così sorprendente qui...
CARLSON: Mi dica...
PIPES: Sembra che le persone che hanno condotto le operazioni un paio di giorni fa, siano autoctone, provenienti dalla stessa Gran Bretagna. E ciò che è forse ancora più sorprendente...
CARLSON: Mi perdoni. Vorrei solo sapere cosa ne pensa delle raccomandazioni odierne di Tony Blair, secondo cui la guerra al terrore è una lotta contro le cause profonde del terrorismo come la povertà, la mancanza di democrazia nel mondo musulmano e il conflitto palestinese. Pensa che uno Stato palestinese ridurrebbe l'incentivo a diventare, ad esempio, attentatori suicidi?
PIPES: Beh, se uno Stato palestinese rimpiazzasse Israele, se lo Stato di Israele venisse distrutto, credo che il conflitto avrebbe fine. Ma la semplice creazione di uno Stato palestinese non ridurrebbe in alcun modo la violenza contro Israele. Avrebbe ancora meno effetto contro autobus e treni della metropolitana in Gran Bretagna. Si tratta di una rimostranza contro l'esistenza di uno Stato di diritto non islamico nel Regno Unito.
Vogliono introdurre la legge islamica nel Regno Unito. Quindi no, ciò non ha niente a che fare con la povertà. Non ha nulla a che fare con la mancanza di democrazia perché la Gran Bretagna dopo tutto è una democrazia e sono i sudditi britannici che sono impegnati, presumibilmente, in queste attività. No, ha a che fare con la convinzione di essere musulmani e con l'essere contrariati dal fatto che il mondo odierno non ritiene che i musulmani abbiano conseguito risultati eccellenti e, pertanto, vogliono cambiare la situazione in modo radicale e totale introducendo la legge islamica ovunque nel mondo.
CARLSON: Bene. Daniel Pipes, direttore del Middle East Forum, si è unito a noi da Philadelphia. Grazie mille.
PIPES: Grazie.