CHRIS MATTHEWS, conduttore: il dr. Daniel Pipes è direttore del Middle East Forum ed è un editorialista del Jerusalem Post.
Dr. Pipes, lasci che le faccia un paio di domande. Da alcune settimane, noi americani siamo impegnati su un nuovo fronte, qualcosa che è senza precedenti. Analizziamo la situazione. L'opinione pubblica nel mondo arabo e in tutti i Paesi di cui stiamo parlando, fino al Marocco, all'Indonesia e a Giacarta, ci detesta. Perché il mondo islamico ci odia?
Dr. DANIEL PIPES (Direttore del Middle East Forum): Il mondo islamico è in preda al panico. Le cose gli vanno male da molto tempo, da due secoli, e per noi vanno bene.
MATTHEWS: Cattivi governi, crisi economiche, pessime opportunità di vita. Di tutto questo, il mondo islamico attribuisce la colpa a Israele e agli Stati Uniti, non è così?
Dr. PIPES: In poche parole, sì. Sono arrabbiati perché è la nostra festa e ne sono esclusi. Vogliono che sia la loro festa. E quello che stiamo vedendo oggi con queste manifestazioni di protesta, queste manifestazioni di massa in tutto il mondo musulmano, è l'espressione di quella frustrazione.
MATTHEWS: Come alla Germania nazista degli anni Trenta, a cui non piacevano i trattati e che è stata sconfitta nella Prima guerra mondiale, al mondo islamico non piace il proprio fallimento economico, e deve dare la colpa a qualcuno, che siano gli ebrei o l'Occidente oppure i trattati. È questa la stessa situazione in cui ci troviamo?
Dr. PIPES: Decisamente sì. È radicata l'idea complottista che duecento anni fa il mondo musulmano fosse prospero, e poi è arrivato l'Occidente e l'ha derubato, l'ha letteralmente derubato. E ora ciò che i musulmani devono fare è respingere l'Occidente e costruire la propria vera identità.
MATTHEWS: Ci siamo uniti alla guerra di propaganda. Il nostro segretario Rumsfeld, Condi Rice, e altri sono apparsi sull'emittente televisiva Al-Jazeera. Stiamo cercando di raggiungere l'opinione pubblica del mondo arabo. Possiamo, con un gruppo di ragazzi bianchi occidentali, per usare un eufemismo, competere con un bin Laden, il tipo con la barba che è uno di loro, possiamo farlo?
Dr. PIPES: No, non possiamo farlo. C'è una lotta interna tra estremisti e moderati. Come probabilmente lei avrà notato, gli estremisti stanno vincendo. Dobbiamo lavorare con i moderati contro gli estremisti, ma non possiamo...
MATTHEWS: Quanti arabi moderati ci sono nel mondo in questo momento, e quanti islamici moderati si contano in quella parte del mondo, in termini percentuali?
Dr. PIPES: Direi che se si considera la linea di demarcazione tra chi è favorevole e chi è contrario a Osama bin Laden, direi che sono circa metà e metà.
MATTHEWS: Cinquanta e cinquanta. Il 50 per cento del mondo arabo islamico sarebbe disposto a vederci vincere non appena vince l'altro.
Dr. PIPES: Esatto.
MATTHEWS: Non proprio. Prendiamo in considerazione i ragazzi laggiù nel loro mondo, ad esempio i quindicenni. Quei ragazzini di 15 anni tifano per Davide contro Golia, per bin Laden contro il nostro George Bush?
Dr. PIPES: Probabilmente i giovani sono più a favore di bin Laden rispetto alle persone più avanti negli anni.
MATTHEWS: Come invertire la rotta? È possibile?
Dr. PIPES: Quello che dobbiamo fare è mostrare loro che ciò che stanno cercando di fare contro di noi fallirà. In altre parole, voglio dire che quello che hanno ottenuto il mese scorso è stato un successo straordinario. E il successo genera successo, no?
MATTHEWS: Si riferisce al fatto di far saltare in aria i nostri edifici più grandi?
Dr. PIPES: Sì, sì.
MATTHEWS: Uccidere 6 mila persone è una vittoria per loro.
Dr. PIPES: Oh, è una grande vittoria.
MATTHEWS: Perché?
Dr. PIPES: Perché vogliono umiliarci e contrastarci. E...
MATTHEWS: E a loro non importa quanti arabi americani o islamici c'erano in quegli edifici?
Dr. PIPES: Non credo che nessuno ci abbia pensato. Quello che dobbiamo mostrare loro è che questa strada che stanno imboccando è una strada da perdenti, e non solo saranno inetti, ma anche autolesionisti.
MATTHEWS: Vogliamo davvero vedere la democrazia nel mondo arabo/islamico/? O è meglio avere a che fare con i leader che possono concludere accordi con noi?
Dr. PIPES: Questa è una domanda molto difficile. Sì, alla fine noi vogliamo la democrazia. In altre parole, vogliamo che le popolazioni di questi Paesi...
MATTHEWS: Ma se oggi avessimo la democrazia, perderemmo.
Dr. PIPES: Ma arrivare da...
MATTHEWS: Dice che è un voto 50/50.
Dr. PIPES: Esattamente. Arrivare da qui a lì è il problema. Quindi in teoria vogliamo la democrazia, ma non la vogliamo ancora del tutto. Vogliamo essere buoni, ma non...
MATTHEWS: Possiamo sbarazzarci di questo, dei pessimi accordi che abbiamo con i sauditi, con gli Emirati Arabi Uniti, forse con alcuni di quegli altri Paesi, come il Kuwait, e orientarli gradualmente verso qualcosa in cui crediamo, in termini di diritti delle donne, di libertà, di democrazia, senza ritrovarci con un altro Iran, dove ci odiano a morte?
Dr. PIPES: Questo è esattamente ciò di cui abbiamo paura. E nessun presidente...
MATTHEWS: Qualcosa di peggiore.
Dr. PIPES: Nessuno, nessun presidente è pronto a correre questo tipo di possibilità.
MATTHEWS: Al momento non ci sono vie di mezzo in termini di fronte democratico, vero?
Dr. PIPES: Non ce ne sono.
MATTHEWS: Lei è fantastico. Per favore, torni qui in studio, dottor Pipes.
Dr. PIPES: Grazie.