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Questo grosso volume, giunto alla sua sesta edizione annuale, si avvale di 37 autori e copre 31 Paesi. Pubblicato in collaborazione con sette "partner di cooperazione" (che puntano alla natura effettiva di questo argomento), per qualche ragione nasconde il ruolo palese del governo turco che le precedenti cinque edizioni mostravano con orgoglio.
Le sette organizzazioni che nascondono il ruolo del governo turco nell'elaborazione del Rapporto annuale (2020) sull'islamofobia in Europa. |
Lo studio esordisce affermando che nel 2020 "lo stato di islamofobia in Europa non solo non è migliorato, ma è peggiorato, ha raggiunto un punto di svolta". Peggio ancora, "i musulmani francesi e austriaci sono stati lasciati nelle mani di una brutale violenza di Stato". Non solo, ma i curatori sono magniloquenti nel sostenere l'importanza del loro argomento per l'intera Europa: "L'islamofobia non solo svilisce direttamente la vita delle persone discriminate, ma mette anche in discussione l'umanità di una società che pretende di difendere l'uguaglianza di tutti gli esseri umani".
Come ci si poteva aspettare, quelle 886 pagine sono piene di esempi di cose orribili fatte e dette contro i musulmani. Come ci si poteva ugualmente aspettare, molti dei casi non sono così orribili.
La dichiarazione del ministro svedese dell'Educazione: "Il governo ha deciso di fermare l'istituzione di nuove scuole religiose".
Un pubblico ministero bulgaro ha accusato un pugile di padre siriano di aver partecipato ad "attività terroristiche all'estero" sulla base di fotografie che l'allora sedicenne aveva postato sui social media nel 2015-2016 e che lo ritraevano in Siria, con indosso un'uniforme militare e con le armi in pugno.
La polizia austriaca ha fatto irruzione nelle abitazioni di sospetti membri dei Fratelli Musulmani e di Hamas.
Un ex ministro dell'Interno finlandese ha incoraggiato l'attuale ministro dell'Interno ad approvare delle leggi più severe in materia di immigrazione.
Un gruppo irlandese si è lamentato del fatto che uno stadio di atletica fosse "saturo del sangue di terrorizzati animali macellati senza alcun tipo di sedazione" (senza menzionare l'identità degli autori).
La cosa più divertente è che un esempio dei media "islamofobi" del Kosovo consiste in (...) un articolo pubblicato sul Washington Times. Se questi sono casi di "islamofobia", non c'è da stupirsi che i musulmani continuino ad affluire sempre più numerosi in Europa nella speranza di ricominciare la propria vita.
Aggiornamento dell'8 marzo 2022: Martha Lee offre un'analisi magistrale del Rapporto annuale sull'islamofobia in Europa in Turkey Lobbies to Outlaw Criticism of Islamism in Europe". La Lee rileva anche esempi più assurdi di presunta "islamofobia". Eccone uno: lo studio definisce "islamofoba la parlamentare croata Marijana Petir a causa dei suoi tentativi di difendere i cristiani che subiscono l'oppressione nei Paesi a maggioranza musulmana".
E la Lee rileva altresì che la critica al regime turco viene considerata come un esempio di "islamofobia":
"Il malcontento dei Serbi in merito alla decisione di Erdoğan di convertire Hagia Sophia (Santa Sofia) da museo in moschea sarebbe dovuto a "un'opinione e a un atteggiamento antiturchi" e avrebbe "una valenza apertamente islamofoba".
Nel capitolo sull'Albania (...) la critica albanese mossa al tentativo del governo turco di approvare una legge che conceda l'amnistia agli stupratori di bambine se sposano la loro vittima viene liquidata come un atto di "turcofobia" e come "propaganda anti-turca". Nei capitoli su Bulgaria e Grecia, si possono trovare esempi simili in cui il sentimento anti-AKP è considerato islamofobo.