Riuscirà Saddam Hussein a destare sentimenti popolari musulmani contro gli alleati? Riuscirà a convincere i mediorientali che i kuwaitiani hanno avuto quello che si meritavano, che i sauditi hanno tradito la città santa dell'Islam? E che le truppe americane sono arrivate a controllare tutte le risorse e ad umiliare gli arabi? Se Saddam potrà farlo gli alleati avranno molto da temere. Finora, tuttavia, la campagna di propaganda di Baghdad ha avuto un impatto sorprendentemente marginale.
Non è per mancanza di tentativi. La conquista del Kuwait, spiega spesso Saddam, mirava in parte a impedire ai kuwaitiani di spendere miliardi "per la loro lussuria e per il gioco d'azzardo in Occidente". In un dispaccio del 26 settembre scorso dell'agenzia di stampa irachena, Saddam accusa Emir Jaber, il sovrano del Kuwait, di mantenere 70 mogli e racconta una storia bizzarra sui leader kuwaitiani che hanno così tante donne che "alcuni di loro non sono stati in grado di riconoscere i propri figli. La situazione è talmente grave che uno sceicco una volta espresse il desiderio di sposare una giovane ragazza che aveva incontrato per caso, per poi scoprire che la ragazza in questione era sua figlia".
Per quanto riguarda i sauditi, il regime iracheno critica aspramente soprattutto re Fahd. Quando il sovrano chiese alle donne saudite di unirsi alle forze armate (cosa che le donne fanno da anni in Iraq), i media di Saddam lo accusarono di aver introdotto una pessima innovazione. Fahd crede, si è chiesta Holy Mecca Radio (una stazione radiofonica irachena clandestina) "che il nostro onore è così futile per noi che permetteremo alle nostre figlie di stare accanto ai soldati sionisti e statunitensi: mangiatori di maiale, peccatori e vittime dell'AIDS?" L'emittente radiofonica ha accusato re Fahd di "trasformare le nostre donne in strumenti di piacere per i maiali di Bush e le tigri di Shamir".
Vengono anche sollevate questioni sessuali per schernire Fahd e denigrarlo. Un quotidiano del Kuwait controllato dall'Iraq ha affermato di non avere il potere di chiedere a una sola "civetta americana che è venuta qui per intrattenersi con i soldati yankee di tornarsene nel proprio Paese".
Ma sono gli americani l'obiettivo principale di Saddam. Holy Mecca Radio spiega ai buoni musulmani queste "usanze e tradizioni" dei soldati americani come l'alcool, l'assunzione di droghe, il gioco d'azzardo e la prostituzione, e li mette in guardia contro i tentativi statunitensi di portare tali vizi in Medio Oriente. La televisione irachena riporta che il 40 per cento delle truppe americane è infettato dall'AIDS, una malattia che intendono trasmettere alle ignare donne musulmane.
I soldati egiziani in Arabia Saudita sono un obiettivo speciale delle calunnie irachene. Apprendono da Baghdad che il Pentagono o re Fahd (le fonti discordano) acquistano i servizi di 5.000 o 10.000 donne egiziane per intrattenere le truppe americane. E sebbene non un solo soldato americano sia andato in Egitto in permesso, la radio irachena trasmette notizie sull'ipotetico comportamento di un soldato lì:
"Anziché visitare il museo egizio per vedere le meraviglie lì conservate, i suoi passi lo condurranno al night club più vicino", ha riferito il 18 dicembre Voice of Arab Awakening di Baghdad. "Invece di visitare le piramidi, trascorrerà la notte a Pyramid Street [dove si trovano molti locali notturni]. Tutto qui? Questo soldato che si vanta della sua nazionalità americana e di avere molti dollari trasformerà tutto il Cairo e Alessandria – anzi tutto l'Egitto – in una Pyramid Street".
Le accuse contro gli americani continuano all'infinito. Le donne soldato americane in Arabia Saudita sono raffigurate come trastulli per i loro omologhi maschili. Gli impudenti americani si accoppiano proprio per le strade dell'Arabia Saudita, oltraggiando così i buoni soldati sauditi al punto che i cittadini sauditi tirano fuori le armi e sparano ai loro alleati sul posto. Le indecenze americane hanno trasformato la città di Dhahran in "un bordello di ateismo, immoralità e dissolutezza". Peggio ancora, gli americani alla Mecca e Medina "bevono e si divertono con ballerine seminude", profanando così le città sante islamiche.
Queste accuse non sono state molto efficaci. A dire il vero, i soliti anti-americani le hanno accolte. Un leader iraniano di spicco asserisce che i soldati americani ingurgitano alcolici nei pressi delle città sante e saltellano con "ballerine seminude importate in Arabia Saudita per loro". Un giornale radicale di Teheran accusa i sauditi di pagare il conto della dissolutezza americana. Un quotidiano filo-iracheno in Giordania descrive dettagliatamente le enormi quantità di alcool ingerite dai soldati americani: due miliardi di lattine di birra nelle prime settimane. Presumendo che siano 200 mila soldati, sono circa 10 mila lattine per soldato ogni mese, o 330 lattine al giorno!
Ma questi echi isolati, in realtà, indicano il fallimento di Holy Mecca Radio. La rabbia popolare, almeno nei Paesi ospitanti del Golfo, contro l'alleanza arabo-americana è molto limitata.