Qual è l'attrazione della Nazione dell'Islam? Una serie di interviste a ex membri dei Crips e dei Bloods, due gang di Los Angeles, mostra che la teologia ripugnante della Nazione dell'Islam (secondo la quale l'intera razza caucasica, creata da un pazzo scienziato nero, è satanica) e la sua politica ributtante (che accusa gli Stati Uniti di essere oppressori ma ravvisa la dolce aria della libertà nell'Iraq di Saddam Hussein) sono fondamentali per il suo successo. La rivolta, che è uno sfrontato esempio dell'attività di propaganda della Nazione dell'Islam (il titolo si riferisce ai tumulti scoppiati a Los Angeles dopo il processo per il pestaggio di Rodney King, nel 1992) ritorna ripetutamente su questi punti.
Mentre "Moon" dichiara che "Allah opera attraverso le bande criminali", Leibo dichiara che "Dio ha un nemico, che è il diavolo, e (…) è lui che sostiene la supremazia [sic] della razza caucasica". Leibo rende merito all'Islam per avergli insegnato che "invece di ucciderci a vicenda, noi dovremmo concentrarci sul nemico che ci reprime, e che è il nostro oppressore".
È interessante notare che la sola nota negativa sull'Islam arriva quando il "generale Robert Lee", ricorda come fosse solito conservare "pile di numeri del Muhammad Speaks" (la pubblicazione della Nazione dell'Islam) e come stesse per "unirsi ai musulmani", quando nel 1975 Wallace Muhammad "subentrò a Elijah Muhammad e iniziò a fare entrare i bianchi, mi si è spezzato il cuore". (In altre parole, Wallace Muhammad ruppe con le convinzioni e le pratiche anti-islamiche della Nazione dell'Islam, compreso il razzismo.) È un ironico scherzo del destino che l'Islam, la religione più consapevolmente antirazzista, si sia trasformato, nei quartieri poveri dell'America, nel principale veicolo di razzismo. E in questo, a quanto pare, risiede gran parte del suo fascino.