La rivoluzione islamica del 1979 ha creato un lavoro a domicilio per i consulenti: fornire delle analisi del rischio paese. Per la natura stessa delle cose, le banche e le multinazionali che appoggiano questo lavoro ne commissionano così tanto, al punto che i risultati sono raramente visionati dagli accademici o dagli specialisti governativi. Questo conferisce alle analisi un certo fascino e una notorietà. Ma com'è la qualità di questi studi?
Forst & Sullivan, un'importante società globale di consulenza per lo sviluppo economico di impresa, ha di recente deciso di far conoscere il suo prodotto; così è stata inviata una metà del volume sul Medio Oriente (contenente le analisi di sette paesi) ai recensori. Ciò assicura di certo una lettura interessante, perché gli analisti del rischio (in ogni caso, tre specialisti) non evitano di fare delle temerarie previsioni. Offrendo delle percentuali ben precise, essi prevedono (su un periodo di diciotto mesi e di cinque anni) la probabilità di agitazioni e rischi connessi ai trasferimenti di risorse finanziarie, investimenti diretti e ai mercati di esportazione.
Ma forse la previsione più interessante è quella riguardante " il regime più verosimile". Sembrerebbe che, non volendo apparire reazionari, gli analisti sbagliano a favore di troppa imprevedibilità. Nei diciotto mesi che vanno dalla fine del 1986 agli inizi del 1988, essi stimano che ci sia un 70 per cento di probabilità che in Algeria Chadli Bendjedid rimanga al potere; un 65 per cento per Hosni Mubarak, in Egitto; un 80 per cento per il Partito repubblicano islamico, in Iran; un 70 per cento per Saddam Hussein, in Iraq; un 60 per cento per il governo di unità nazionale, in Israele; un 70 per cento per la famiglia al-Sabah in Kuwait; e un 50 per cento per Muammar Gheddafi. Statisticamente, Frost & Sullivan dicono che c'erano 19 probabilità su 20 che in uno dei sette paesi ci fosse un cambiamento di regime. Eppure, diciotto mesi dopo, tutti e sette i governanti sono rimasti al potere; il che porta a pensare che gli analisti del rischio paese, dopo tutto, non hanno un futuro.