La guida Let's go, Medio Oriente, edizione 2000, è un nuovo titolo della serie delle guide di viaggio scritte da studenti universitari che fornisce un interessante punto di vista sulla difficile politica della regione.
Anzitutto, occorre dire che in questo volume non è stato incluso un gran numero di paesi molto interessanti come il Sudan, l'Arabia Saudita, il Kuwait, il Qatar, il Bahrein, l'Iraq, l'Iran e l'Afghanistan. Anche per i paesi contemplati nella guida, possono mancare delle aree geografiche di notevoli dimensioni (ad esempio, per quanto riguarda la zona sudorientale della Turchia, "gran parte di questa regione non è stata presa in considerazione nell'estate 1999 a causa dell'instabilità [politica e sociale]"). Inoltre, la trattazione è un po' incoerente, con quasi 200 pagine dedicate all'Egitto e solo 140 per Israele, e 80 per la Turchia. La Giordania e la Siria occupano una cinquantina di pagine, mentre 20 pagine sono riservate alla Cisgiordania e a Gaza.
Qualche punto saliente: aspettatevi di pagare non più di 15 dollari al giorno, tranne in Oman e negli Emirati arabi uniti, dove tale importo è quadruplicato. In non meno di tre luoghi, gli ebrei osservanti sono esortati a non mostrare le loro kippah nei territori palestinesi, e agli ebrei in genere si raccomanda altresì di "evitare di rivelare la loro religione nelle zone instabili". Per chiamare un taxi al Cairo "gridate dove siete diretti" quando vi passa vicino e forse potrebbe degnarsi di fermarsi e farvi salire a bordo; non aspettatevi, però, che si usi il tassametro – una bella metafora per l'economia egiziana. In Egitto, i liquori con dei nomi come Jonny Wadi's Brown Label "sono collegati alla cecità e perfino alla morte".
La guida riceve ottimi voti per l'attendibilità e l'imparzialità mostrate sulla cultura, storia e politica. Gli uomini "spesso pensano che parlare con una donna implichi fare delle avances sessuali". Il conflitto arabo-israeliano è sintetizzato in modo imparziale. Si parla così della politica della Siria: "Dal 1971 Assad governa la nazione della Siria apparentemente 'democratica' come una severa dittatura", e del Libano si legge: "Sebbene sia ufficialmente una nazione indipendente, il Libano continua a prendere da Damasco importanti imbeccate politiche". Per fortuna, gli errori (Ha'ib che sta per il territorio di confine conteso tra l'Egitto e il Sudan, invece di Hala'ib; khawaga in Egitto va tradotto come turista quando andrebbe tradotto come occidentale) sono rari. Qualche critica viene però sferrata: "I viaggiatori neri o dalla pelle scura possono ricevere una certa attenzione negativa", che risulta in gran parte "dal fatto che gli africani sono tradizionalmente visti come degli intrusi"; "considerati schiavi" sarebbe più accurato. Benché gran parte di questo umorismo, come previsto, sia stupidamente arrogante, qualcosa colpisce nel segno ("Viaggiate leggeri: mettete in valigia solo ciò di cui avete assolutamente bisogno, poi prendete la metà degli indumenti [previsti] e il doppio del denaro").
Aggiornamento dell'1 settembre 2000: Per aggiungere una nota personale, ho lavorato per le guide Let's Go quando ero uno studente universitario negli anni Sessanta. Non ho scritto i testi ma utilizzavo un programma informatico (usando il datato sistema a schede perforate IBM e il programma FORTRAN) per abbinare gli inserzionisti ai lettori che inviavano una cartolina postale onde avere maggiori informazioni sui prodotti in vendita.