Con la pubblicazione del suo dodicesimo volume, [la colossale opera dal titolo] Indagine sul Medio Oriente contemporaneo aggiunge molto più della somma delle sue parti. Offre al ricercatore una documentazione facilmente accessibile riguardante sia i grandi eventi del 1979 (il conflitto arabo-israeliano, la guerra Iran-Iraq e l'imbroglio libanese) sia quelli meno famosi accaduti nello stesso anno (la questione interna siriana, le relazioni fra l'Oman e Mosca). Per fortuna, i curatori hanno incluso anche la Turchia, un paese che gli americani troppo spesso ritengono non fare parte del Medio Oriente.
Due assidui collaboratori, Eliyahu Kanovsky e Martin Kramer, meritano una nota speciale. Kanovsky, autore di un capitolo sull'economia contenuto in questo volume e nel volume VIII, fornisce preziosi resoconti sui singoli paesi (questo volume si occupa dell'economia giordana che sta colando a picco). Il suo lavoro più importante, tuttavia, riguarda il mercato del petrolio; poiché Kanovsky è quasi il solo a scomporre in fattori nelle sue analisi i bisogni dei produttori, egli trae costantemente delle conclusioni più pessimistiche riguardo alla loro posizione rispetto a quanto faccia la maggior parte degli osservatori. Questo fa di Kanovsky un cane sciolto, agendo in modo corretto molto più spesso di qualsiasi altro analista. Kramer (che ha dato il proprio contributo ad ogni volume dell'opera dal 1980) regala una straordinaria finestra sul mondo attivo delle conferenze islamiche e della diplomazia, e sugli sviluppi molto importanti ma altrimenti sconosciuti del grande divario esistente fra sciiti e sunniti. Fra gli altri argomenti, il capitolo da lui scritto e contenuto nel volume XII si occupa del dibattito sorto sul pellegrinaggio, dei Fratelli musulmani, dell'Islam in Iran, in Libia, in Afghanistan e fra i palestinesi.