Due mesi dopo la fine della guerra arabo-israeliana del giugno 1967, l'allora colonnello, ora generale di divisione (in pensione), Gazit si trovò a capo delle attività governative nei territori della Cisgiordania che le truppe israeliane avevano appena conquistato. La sua sorpresa per questa nomina fu superata solo dalla mancanza di preparazione da parte del comando a governare oltre mezzo milione di arabi. "Anche l'ordine operativo di muovere guerra, emesso il 4 giugno 1967 – che definiva chiaramente la missione di conquistare la penisola del Sinai e la Striscia di Gaza – non fece nessuna menzione della necessità di stabilire un governo militare". Di conseguenza, la confusione regnava sovrana e subentrò l'improvvisazione.
Gazit mostra con dettagli appassionanti come le procedure furono messe a punto combinando l'esperienza del 1956 di governare la Striscia di Gaza, gli atteggiamenti del ministro della Difesa Moshe Dayan e le esigenze del momento. Un esempio di queste ultime: la rabbia contro i giordani per aver piazzato un orinatoio contro il Muro occidentale sembra aver portato allo sgombro di una grande piazza vicino al Muro, contrariamente al diritto internazionale. Gazit mostra che le principali linee guide del governo israeliano "furono stabilite e consolidate durante il primo dei tre mesi successivi alla guerra dei Sei Giorni". Si trattava di decisioni di estrema importanza come l'annessione di Gerusalemme, la politica dei "ponti aperti" [una politica di distensione, N.d.T.] verso la Giordana e il permettere agli israeliani di insediarsi nelle zone conquistate.
Gazit fornisce un testo molto istruttivo basandosi sulla sua esperienza personale e su una ricerca approfondita dell'evoluzione del dominio israeliano. Sono pochi i libri che offrono informazioni altrettanto autentiche su come si sia arrivati all'attuale conflitto arabo-israeliano.
Aggiornamento del 14 marzo 2011: Per un altro esempio di "una decisione di estrema importanza" presa frettolosamente e senza essere pianificata da parte del governo israeliano subito dopo la guerra dei Sei Giorni, si veda la corrispondenza Comay-Michelmore del 14 giugno 1967, in cui le autorità israeliane chiedevano all'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'assistenza ai profughi palestinesi, di "continuare la sua assistenza ai profughi palestinesi, con la piena cooperazione delle autorità israeliane, nelle zone della Cisgiordania e della Striscia di Gaza".