In questo volume, Balfour-Paul si occupa di ciò che egli definisce "i decenni crepuscolari" – il quarto di secolo successivo al 1945, quando la posizione nel mondo della Gran Bretagna ebbe un periodo di forte declino. Piuttosto che generalizzare, l'autore racconta la storia triste ma sorprendentemente toccante del ritiro britannico dalle tre colonie mediorientali (il ritiro dal Sudan, nel 1955; da Aden, nel 1967; e dagli Stati Truciali, nel 1971). La conclusione di Balfour-Paul è sobria ma esatta: "Lo sforzo missionario della Gran Bretagna di preparare questi ultimi tre territori all'indipendenza può essere difficilmente giudicato un successo". Allo stesso tempo, conformemente al ricordo sempre più favorevole del dominio imperiale (non tanto a causa delle proprie virtù quanto invece dei disastri che ne seguirono), l'autore offre un'interpretazione in genere positiva del dominio britannico ("una costante serietà di intenti unita a una sensazione auto-critica dell'assurdità di cercare di armonizzare l'ideale con il reale").
L'autore è particolarmente qualificato per il compito da svolgere: non solo è stato testimone oculare del primo e dell'ultimo di questi episodi, ma è altresì un ricercatore diligente che scrive bene e in modo brillante (e così britannico). In breve, La fine dell'impero è un classico minore.